05 giugno 2008

fino al 20.VII.2008 Il Novecento Orvieto (tr), Palazzo Coelli

 
La salvezza nell’arte divisionista, le illusioni del futurismo, l’incanto del realismo magico. La “sincerità” del periodo post-Guernica, fino al rinnovamento culturale dell’epoca moderna...

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Sessanta opere per ripercorrere l’evoluzione dell’arte moderna e contemporanea italiana. Il Novecento, l’arte dell’oggi e dell’appena ieri è il titolo della mostra, ospitata nel cuore di Orvieto, con cui la Fondazione Domus propone un estratto della propria collezione, esaltando in modo puntuale i movimenti artistici tipicamente italiani che hanno caratterizzato il Novecento: dal Futurismo alla Metafisica, dal Realismo magico all’Astrattismo, dal Fronte Nuovo delle Arti allo Spazialismo, dall’Arte Povera alla Transavanguardia, fino all’arte “dell’oggi”.
Una panoramica sulle mutazioni artistiche del Belpaese dagli ultimi anni dell’Ottocento fino agli albori dei più vicini anni ‘90. Dai chiari legami con il periodo post-impressionista, tracciati nel periodo divisionista di Umberto Boccioni in opere come Ritratto dell’avvocato o da Giacomo Balla in Alberi e siepe a Villa Borghese, alla “sincerità” come espressione della “sensazione umana”, dipinta nel dopoguerra da Renato Guttuso e quasi esasperata in Episodio della Liberazione di Roma. Ed è l’opera dello stesso Boccioni, attraverso le tre tele in esposizione, a rendere più evidente il mutamento artistico dei primi anni del XX secolo: Cagnaccio di San Pietro - Donna allo specchio - 1927 - olio su tela - cm 80x59,5 - coll. Fondazione Cariverona, Veronadal divisionismo ancora presente in Ritratto di Achille Tian (1907) al futurismo di Ritratto di donna (1911).
L’excursus proposto nelle tre sale di Palazzo Coelli rende giusto merito alla produzione artistica italiana del secolo scorso, arrivando fino agli anni più recenti, con opere di autori contemporanei come Il sole nella finestra, scultura in legno del teatino Mario Ceroli, e le Figure nostalgiche di Sandro Chia, dove un gioco di tratti e colori immerge le figure sullo sfondo: il segno di un realismo ormai abbandonato, che lascia il posto all’inconscio e all’introspezione.
La mostra è caratterizzata da una serie di rimandi e d’influenze tra gli artisti presenti; ma non mancano gli stili “unici”, come quello di Lucio Fontana con il Concetto spaziale, dove la carta telata su cui si sviluppa l’opera alterna tocchi di grafite o inchiostro a lacerazioni e tagli della superficie, come alla ricerca di un’altra dimensione. Con Fontana si è già agli anni ‘60 e, tra le opere di questo periodo, trova spazio l’arte eccentrica di Mario Schifano, con una delle sue tele della serie dei Paesaggi anemici.
Nella produzione tutta italiana dei quaranta artisti in mostra non mancano comunque gli influssi della scuola francese, come nel Paesaggio di Renato Paresce, dove si ritrovano ascendenze fauves e riflessi cubisti, dove l’effetto maggiore viene lasciato al colore.
Nella mostra risaltano le opere di Alberto Savinio e di Cagnaccio di San Pietro: per la profondità teorica delle tele del primo -scrittore, compositore e studioso di metafisica oltre che pittore- e per la forza del colore e la potente espressività del secondo, frutto di un “realismo magico” carico di risvolti psicoanalitici, esaltati nel ritratto di donna Allo specchio.
Sandro Chia - Figure nostalgiche - 1983 - olio su tela - cm 203,2x232 - coll. Fondazione Domus, Verona
La mostra chiude con opere di pochi anni fa, dopo un passaggio fra le tele suggestive di Emilio Vedova, che con il suo Trittico della libertà e il successivo Varsavia n. 2 cattura gli sguardi del visitatore con la sua opera astratta ma mirata al rinnovamento culturale partito nel dopoguerra. E, forse, non ancora completato.

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mostra visitata il 27 aprile 2008


dal 19 aprile al 20 luglio 2008
Il Novecento. Arte dell’oggi e dell’appena ieri
a cura di Sergio Marinelli
Palazzo Coelli
Piazza Febei, 3 – 05018 Orvieto (TR)
Orario: tutti i giorni ore 10-18
Ingresso: intero € 4; ridotto € 3
Catalogo Ebs
Info: tel. +39 0763393835; www.fondazionedomus.org

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