22 luglio 2008

fino al 14.IX.2008 Correggio e l’antico Roma, Galleria Borghese

 
Erotismo e psicologia, corporalità e gusto per il movimento. Si ridisegna il rapporto fra Correggio e il mondo romano. In un’immersione nelle memorie della classicità...

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Iconografie religiose e sensuale intimità; abilità nel descrivere i moti dell’anima e degli sguardi dei personaggi ritratti, legandoli a elegie sentimentali, facendo emergere quel particolare concetto di “affetto” che caratterizza la sua pittura. Antonio Allegri detto il Correggio (Correggio, Reggio Emilia, 1489-1534) dà spettacolo di sé con la mostra Correggio e l’antico alla Galleria Borghese, terza monografia del ciclo Dieci grandi mostre.
Con il sostegno di Enel, della Compagnia di San Paolo e dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, Roma apre le sue braccia al pittore che dipingeva l’aria, con un evento unico. Sessanta opere provenienti da tutto il mondo, tra disegni e dipinti, per tentare di scoprire in che modo la romanità abbia influenzato l’artista. Nonostante manchino documentazioni precise, la maggior parte della critica è concorde nel dare per certo che Correggio nella capitale ci sia passato e ne sia stato affascinato e suggestionato.
Quel che colpisce è la mobilità delle composizioni, che guida lo spettatore verso il centro delle sacre rappresentazioni. Correggio - Noli me tangere - 1520 ca. - olio su tela - cm 130x103 - Museo del Prado, MadridBasti ricordare la Testa di Cristo (1525 ca.) o Il Compianto sul Cristo morto, che fanno emergere in tutta la loro forza quella commistione tra sacro e profano, dove al corpo è affidato un primato superiore. Se infatti a Raffaello apparteneva l’arte di esprimere gli effetti degli animi, a Correggio si riconosce quella dei corpi.
L’elemento psicologico, i travagli interiori e l’impatto delle emozioni sono, però, preponderanti nei suoi dipinti. Le sue Vergini hanno lo stesso capo reclinato e gli stessi occhi dolci e malinconici di Testa di fanciulla (La Scapigliata)di Leonardo. Basta spingere lo sguardo verso la Madonna col bambino (1512) o la Madonna col bambino e San Giovannino (1515) per scoprire l’umanità che scaturisce dai loro volti.
Insieme alle Danae, opera nella collezione permanente della Galleria Borghese, si possono ammirare Giove ed Io e Il ratto di Ganimede. Scene dove l’elemento mitologico ed epico risulta rilevante e riconoscibile, e che hanno consacrato il Correggio ad artista di sommo livello. L’artista emiliano è noto anche per quel particolare concetto di profano, come si evince nei dipinti Educazione di Cupido e Venere e Cupido addormentati e spiati da un satiro, realizzati tra il 1523 e il 1525 e concepiti come una coppia, gli unici che insieme ai noti Amori di Giove si occupano di argomenti laici, allontanandosi dai classici temi sacri, tanto in voga nel periodo.
Correggio - Martirio dei santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino - 1523 ca. - olio su tela - cm 158x182 - Galleria Nazionale, Parma
Poi l’erotismo in tutta la sua veemenza, quell’oscillare costante delle categorie del gusto e dell’arte tra sensualità, pornografia e licenziosità. La rappresentazione del sesso avviene nel contesto dell’amore e dell’affetto. Dai disegni iniziali alle tele nelle ultime sale, il visitatore è accompagnato in un percorso ideale, in un costante confronto tra scultura classica e dipinti dell’artista, evidenziando le sue fonti ideali.

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dal 21 maggio al 14 settembre 2008
Correggio e l’antico
a cura di Anna Coliva
Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese, 5 (Villa Borghese) – 00197 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 9-19 solo su prenotazione
Ingresso: intero € 11,50; ridotto € 9,25
Catalogo Federico Motta
Info: tel. +39 068413979; fax +39 068840756; info@correggioelantico.it; www.correggioelantico.it

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