31 agosto 2008

Addio all’arte contemporanea. E a Villa Manin arriva lo sport…

 

di

Francesco Bonami
Si può perdere una scommessa dopo averla vinta? È questo l’amaro interrogativo che lascia il cambio di direzione dell’ormai ex Centro di arte contemporanea di Villa Manin. Dopo aver raggiunto in quattro anni un riconoscimento internazionale, grazie ad una programmazione coerente e di ampio respiro sotto la direzione di Francesco Bonami, l’azienda speciale di Passariano di Codroipo rischia di veder svanire quanto raggiunto. Dopo il cambio alla guida della Regione Friuli Venezia Giulia e il conseguente commissariamento, la Villa non si dedicherà più esclusivamente all’arte contemporanea, ma diventerà un centro di promozione per “grandi eventi culturali e sportivi“. La nuova riorganizzazione, motivata secondo la giunta dalle scarse ricadute sul territorio e la scarsa affluenza di pubblico, non è ancora stata chiaramente delineata, ma si vocifera di un imprinting à là Marco Goldin, mentre i maligni parlano di un centro per frico e picolit. In attesa di novità, rimane la speranza che possa essere preservato almeno parte di quanto portato avanti in questi anni dal Centro d’arte contemporanea e che non vengano disperse le sculture nel parco della villa o le opere raccolte attraverso i concorsi Spazio FVG e ManinFesto. (stefano mazzoni)

[exibart]

9 Commenti

  1. sai quanti soldi Bonami ha fatto buttar via
    alla Refione Friuli Venezia Giulia, per
    finanziare la sua creatura dispersa in mezzo
    al nulla? e che non visitava nessuno!

  2. Sono d’accordo, non credo che il ridimensionamento dell’ennesimo spazio omologato al sistema debba far piangere chi crede e si batte per il pluralismo

  3. Non ho capito la replica di Vasco, cosa centra l’ippica? Non esiste più il diritto di critica, specie se attacca personaggi superprotetti?

  4. per X: l’ippica è una disciplina sportiva (sottile e un po’ denigratorio collegamento al titolo dell’articolo) mentre le mostre d’arte contemporanee d’alto profilo presentate a Villa Manin sono appunto ARTE. Non capisco perché un appassionato d’arte, nonchè lettore di Exibart, dovrebbe difendere la scelta di cancellare una delle poche istituzioni che si sono occupate d’arte a livello internazionale. Vorrà dire che per visitare una buona mostra d’arte d’ora in avanti sarò costretto a prendere l’aereo.

  5. Caro Vasco, sei naturalmente liberissimo di gradire la programmazione di Villa Manin, io certo non firmerei per la sua chiusura, ma non è problema che mi accalora a patto che quei fondi vengano sempre impiegati per il contemporaneo, ma un contemporaneo diverso, non quello dei soliti noti. Questa comunque è quasi di certo un’illusione

  6. vorrei ragazzi miei che nonostante tutto, preferiscodi gran
    lunga un’imprinting alla bonami che uno alla goldin
    voi cosa di te dai su via.

    ps: comunque bonami ha fatto della grandi mostre avete
    poco da disprezzare

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