13 gennaio 2009

pre[ss]view_riviste Parallelo42

 
Fogli piegati a mano, raccolti da un cartoncino e infine tenuti insieme da un elastico. Il tutto, ovviamente, realizzato a mano e in tiratura limitata. Gli autori? Da Spalletti a Cucchi, da Bergonzoni a Marramao. Di Parallelo42 abbiamo parlato con Mariantonietta Firmani...

di

Iniziamo dal principio: perché Parallelo42?
Ho sempre pensato che quello che si riesce veramente a vivere è quello che si può incontrare direttamente, e così certamente il luogo in cui si vive influenza ciò che si è, in maniera diretta o indiretta, per similitudine o per contrasto. Ma, del resto, penso che questo accada ovunque, e penso che l’uguaglianza degli individui stia proprio nella presa di coscienza delle proprie diversità. Nella scelta del nome volevamo raccontare questo concetto. Il parallelo è un elemento convenzionale che serve per misurare il mondo ed è legato a una specifica situazione spaziale. Il parallelo 42 attraversa Pescara, ma anche Barcellona, New York, Chicago, Istanbul. Vuol essere il luogo per raccontare il cuore profondo delle realtà culturali. Del resto, cos’altro fa l’arte?

Chi è Parallelo42?
Ancora non lo so. Per ora è uno spazio che vive di sensazioni e intuizioni. Cerca di trovare una via di comunicazione per raccontare quanto di meraviglioso riesce a produrre la mente umana. Ma questo meraviglioso spesso rimane letteratura o immagine: la bellezza non riesce a impregnare di sé la realtà e troppi individui ne sono tagliati fuori. A ogni nuovo incontro resto sempre più disorientata da come gli uomini di cultura illustrano con estrema chiarezza il luogo esatto del problema, sviscerandolo in tutte le sue componenti, e poi da come i cosiddetti uomini di potere procedono in direzioni opposte, producendo una sorta di schizofrenica realtà quotidiana, dove le speranze accese dall’estremo progresso filosofico e culturale sono puntualmente mortificate dall’imbarbarimento bieco e meschino dei luoghi di potere in generale, che invece mirano a produrre individui stanchi e spaventati, pronti ad adeguarsi… Dev’esserci una via d’uscita. Mi sembra che, ora più che mai, la cultura dovrebbe avere una maggiore forza pervasiva sulla realtà.
I numeri di Parallelo42
Il sottotitolo della testata è “rivista d’arte”. Ma potrebbe trarre in inganno i lettori… Insomma, non siete un magazine di critica, o sbaglio?

No davvero, non facciamo informazione! Lo spazio di Parallelo42 vuol essere senza tempo, non ha la frenesia del tempo attuale, dove si perdono sfumature e contenuti preziosi. E poi ci sono già splendide realtà editoriali come la vostra, oltre a Flash Art, Juliet, Segno, Il Giornale dell’Arte, Art’è ecc. Ce ne sono tantissime, basta andare in edicola o in fiera. Con Parallelo42 volevamo trovare un luogo alternativo, e un modo alternativo, più lento, più a misura di pensiero, di riflessione interiore…

In realtà non siete nemmeno una rivista dal punto di vista, diciamo così, della rilegatura. La cura artigianale è una componente fondamentale in Parallelo42, direi al pari di testi e immagini…
Quando rallenti i tempi hai lo spazio per i dettagli, per i decori, per riscoprire la manualità, il gusto dell’andare in fondo a un’idea e portarne alla luce i vari elementi che incontri. Senza calcolare che magari sono troppi, se sono anche belli e necessari al racconto.

Veniamo alla storia: quanti numeri sono usciti finora e di cosa avete parlato? Che riscontri avete avuto? Soddisfatti?
Siamo alla quarta raccolta di Parallelo42, e a ogni nuovo straordinario incontro si chiarisce a noi stessi il senso delle scelte che portiamo avanti, sempre considerando l’arte come luogo di ricerca pura da cui accedere a possibili chiavi di lettura dei meccanismi sociali contemporanei. Su ogni numero chiamiamo a confronto due autori, importanti esponenti dell’arte e della cultura contemporanea, la cui opera abbia una originale e singolare attinenza con l’argomento affrontato. E finora abbiamo parlato e/o raccontato per immagini: di Spazio con Ettore Spalletti e Paolo Desideri, di Spiritualità con Enzo Cucchi ed Ettore Sottsass, di Comunicazione con Maurizio Cattelan e Alessandro Bergonzoni, di Manipolazione Mediatica con Vanessa Beecroft e Antonio Galdo, di Economia dell’Arte con Michelangelo Pistoletto e Pier Luigi Sacco, di Esilio con Gian Marco Montesano e Moni Ovadia, di Linea di Confine con Sislej Xhafa e Pier Luigi Celli, di Città Ideale con Oliviero Toscani e Giacomo Marramao, di ABO con Achille Bonito Oliva. Ogni incontro è stato sperimentale e inatteso, e la soddisfazione nasce dallo scoprire quanto altro è possibile fare.
Sergio Givone e Mimmo Paladino
La Fiera di Bologna ormai è alle porte: presenterete il nuovo numero in quell’occasione? Qualche anteprima per i nostri lettori…

Anche la raccolta di quest’anno ci pare straordinaria: abbiamo contributi preziosissimi di Jan Fabre, Giacinto di Pietrantonio, Mimmo Paladino, Sergio Givone, Achille Bonito Oliva, Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Fulvio Irace, Luigi Ontani… Per ArteFiera stiamo lavorando alla realizzazione dell’incontro ABO e l’Architettura, con Bonito Oliva, Fuksas, Botta, Irace, dedicato al rapporto tra arte, vita e architettura, tra intuizione artistica, conquiste tecnologiche, connessioni sociali e funzionali. Un racconto di tre straordinari incontri tra arte e architettura con tre angolazioni diverse, tutte fondamentali per ricondurre al rapporto fra architettura e vita, ciascuna nella propria reciproca essenza.

articoli correlati
Nasce a Pescara Parallelo42

la rubrica pre[ss]view è diretta da marco enrico giacomelli

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 54. Te l’eri perso? Abbonati!


Parallelo42 Arte Contemporanea
Quadrimestrale in raccolta annuale
Colophon: Mariantonietta Firmani e Gaetano Di Francesco (direttori artistici)
Info: via Marinelli, 20 – 64029 Silvi (TE); mob. + 39 3389744591; info@parallelo42.it; www.parallelo42.it

[exibart]

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui