22 gennaio 2009

decibel_live Suoni dalla tundra

 
Flussi di suoni elettrici compatti come muri, sonorità post-industriali trattenute, ambientazioni acustiche sci-fi. Melodie rarefatte rivolte a Est e incipit da colonna sonora. A Torino, il concerto del trio elettroacustico Angel...

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Un’islandese, un tedesco e un finlandese riuniti sul palco dello Spazio 211. I loro nomi sono rispettivamente Hildur, Dirk e Ilpo; non ci permettiamo di citare i cognomi, consci di andare incontro a uno schianto mortale tra gutturali e umlaut. Possiamo, anzi dobbiamo dire che i tre musicisti in questione provengono da Mum, Schneider TM e Pan Sonic, altrettante formazioni con le quali hanno contribuito a ridefinire confini e orientamenti della musica elettronica e della sperimentazione sonora degli ultimi anni. Aggiungiamo che sono in pista dal 1999 e che hanno già inciso almeno quattro dischi (questo consultando il database di Discogs, mentre i più recenti Kalmukia e Hedonism, entrambi stampati dall’austriaca Editions Mego di Peter “Pita” Rehberg e Christian Fennesz, sono presentati come release ufficiali).
In ogni caso, questa premessa fornisce gli indizi essenziali per capire come si può strutturare un live degli Angel, una performance dal vivo senza l’ausilio di sequenze pre-registrate o arzigogoli da producer modaioli. È innanzitutto una sorta di stream of consciousness musicale in cui i tre artisti non pongono limiti e sfogano liberamente il proprio istinto primordiale, ricostruendo quelle emozioni che li accompagnano da una vita . La musica diventa quindi una trasposizione dei loro soundscape e landscape d’infanzia: terre fredde, neve, ghiaccio, rumori atavici e ritmi lenti.
Ilpo Väisänen e il Typewriter
Gli Angel non utilizzano laptop e preferiscono la strumentazione tradizionale. Ilpo con il suo typewriter, synth autocostruito a forma di macchina per scrivere; Dirk si presenta con un arsenale di strumenti a corda indefinibili, collegati a ogni sorta di effetti e pedaliere per produrre un tappeto droneggiante e rumoristico; Hildur entra in uno stato di trance mentre delinea poche essenziali linee melodiche, con un violoncello collegato al mixer di Ilpo, il quale a sua volta, con un dubwise vichingo, trasforma le frequenze delle corde in atmosfere eteree che ricordano la tundra islandese.
Un live degli Angel è un’esperienza unica. Un magma sonico senza neanche l’ombra di suoni percussivi. Una performance che ipnotizza e trasporta l’ascoltatore verso i gelidi fiordi del nord.
Angel sul palco di Torino
Un plauso a Musica 90 per aver organizzato un evento di questo calibro. Ora attendiamo fiduciosi i prossimi appuntamenti di cultura elettronica in terra sabauda, magari introdotti da artisti locali, perché a questo punto diventa necessario tracciare un parallelo con i big della scena. Per dimostrare che anche noi abbiamo qualcosa da dire quando si tratta di noise, elettroacustica e sperimentazione.

carlo cerati


decibel – suoni e musica elettronica è un progetto a cura di alessandro massobrio

[exibart]

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