23 gennaio 2009

fino al 15.II.2009 Italo Zuffi Vicenza, Monotono

 
Una mostra d’arte architettonica, a partire da Palladio. Con la sottile differenza che le dimore progettate dal genio vicentino sono state ora cancellate, rase al suolo. A rimanere sono solo l’ossatura del disegno e le matrici geometriche. Ma anche i relitti...

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Nell’anno appena concluso, che ha celebrato, talvolta anche con una certa magniloquenza, i cinque secoli dalla nascita di Andrea Palladio, una mostra – in uno spazio che solo da qualche mese è adibito ad attività espositiva – testimonia invece con un ossimoro il potere leggero e la forza di suggestione concettuale dell’architettura e dei suoi materiali, quando si ricompongono con asciuttezza e talvolta con ironia.
Erased Palladio è il titolo della corposa personale di Italo Zuffi (Imola, Bologna, 1969; vive a Milano), nell’affascinante cornice su tre livelli del Monotono. Lo spettatore è accolto nell’ampia volumetria della galleria da Và via, quattro cavalletti di metallo che danno un senso di precarietà, quasi fossero rimasti dimenticati da qualche muratore dopo l’allestimento; nemmeno un’etichetta sul muro ne certifica lo status di opera: l’osservatore è costretto a fermarsi e cogliere il guanto di sfida.
Molto raffinate anche le strutture in legno (i cosiddetti Profilati) che giacciono appoggiate alla parete e che ripropongono, in scala, le piante di alcune ville palladiane. Geometricamente intriganti e caratterizzate dalla simmetria assiale che contraddistingue le dimore del celebre architetto, ripropongono in forma concreta e tridimensionale il disegno dei perimetri murari. Ma Zuffi gioca, trasformando la rappresentazione in oggetto d’arredamento – in libreria? Portaoggetti forse? -, talvolta accentuandone la componente ludica con l’uso della decorazione.
Italo Zuffi - La replica - 2007 - cinque elementi in marmo - dimensioni variabili
Seguono poi le mattonelle, collocate a parete, di differente foggia e dimensione, realizzate in ceramica: ripropongono alcune trame di tetti, ma anche pattern di strade, di rivestimento a bugnato di palazzi antichi. Sulla loro superficie, però, in forma di spregio, sono state attaccate gomme da masticare, da cui il titolo buffo Manager a passeggio. Difficile invece capire la logica, se si evita quella banalmente edilizia, dei quattro Portoncini in metallo su cui sono stati collocati alcuni object trouvé, che spaziano dai gusci di noce al più classico calendario con donna in tacchi alti e seni al vento.
Il piano interrato è un condensato che contiene una base in scala reale di una colonna in pietra di Vicenza, con tanto di tori e pulvino. Sulla superficie superiore è stata collocata una cerniera che alimenta strani cortocircuiti: primo fra tutti, quello relativo alla propria utilità/inutilità, successivamente anche l’idea che la pietra si possa in un attimo aprire con una zip.
Italo Zuffi - Export - 2008 - pietra di Vicenza, cerniera lampo - cm 120x135x43
Le opere in mostra al piano rialzato godono invece di un’ambientazione particolarmente intrigante, poiché le stanze adibite all’esposizione sono quelle di una casa degli anni ‘60 svuotata dalla mobilia (il che ricorda molto alcuni spazi berlinesi). Si possono così vedere riproduzioni in marmo di mattoni, come La replica, ma anche fotografie di luoghi in cui un tempo si ergevano architetture palladiane. Che hanno fatto la celebre fine del disegno di de Kooning, passato a miglior vita sotto la gomma: erased.

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mostra visitata il 23 dicembre 2008


dal 22 novembre 2008 al 15 febbraio 2009
Italo Zuffi – Erased Palladio
Monotono
Viale Milano, 60 (zona stazione) – 36100 Vicenza
Orario: da lunedì a venerdì ore 9-18; sabato e domenica su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0444327166; fax +39 0444524033; info@monotono.it; www.monotono.it

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