05 giugno 2009

fino al 9.VI.2009 Bazzana Del Vecchio Toffolini Arezzo, Furini

 
Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza delle generazioni future”. Un’affermazione perentoria come un imperativo morale. Allora anche l'arte deve prendersi le sue responsabilità...

di

Il filosofo tedesco Hans Jonas, certo influenzato dagli studi sullo gnosticismo, teorizzava per l’uomo un limite conoscitivo invalicabile e ciò nonostante necessario: perché procedervi oltre avrebbe comportato la fine di ogni sacralità. All’interno de Il principio di responsabilità – il suo testo più celebre – lo stesso concetto veniva declinato in termini bioetici, arrivando alla conclusione per cui ogni sviluppo tecnico, per esser davvero positivo, dovrebbe accordarsi tanto al benessere presente quanto alla vita delle generazioni a venire.
Francesco Marmorini, curatore per Furini Contemporanea, prende spunto da tali considerazioni e ne ottiene una piccola mostra o, meglio, un incontro dialogico fra tre artisti particolari, tali poiché giovani – nati in prossimità del 1979, anno di pubblicazione del libro – e ugualmente impegnati in tipologie d’arte prossime alla tematica in questione.
Michele Bazzana (San Vito al Tagliamento, Pordenone, 1979; vive a Codroipo, Udine) alterna reminiscenze dada a un gusto ludico e appassionato per l’oggetto. Simile a un operaio autodidatta, l’artista assembla marchingegni la cui ragione, se proprio ne devono avere una, è nell’idea sorprendente più che nel corretto funzionamento. Per esempio, Save our S – scheletro locomotore dal motorino manuale per un viaggio in direzione contraria allo sguardo – con la sua l’ambiguità applicativa induce riflessioni sul rapporto tra uomo e macchina. Siamo in grado d’indirizzare lungo una giusta traiettoria ogni esperienza tecnologica?
Michele Bazzana - Save Our S - 2008 - struttura metallica, motore a scoppio e binario - dimensioni ambientali - courtesy l’artista & Furini Arte, Arezzo
Nicola Toffolini
(Udine, 1975; vive a Coseano, Udine) prosegue un discorso rigoroso sulla possibile sintesi tra componente naturale e artificiale. Giù la testa vs Su la testa è una complessa macchina a raggi UV che accresce piccole piante per poi potarle in altezza, secondo le cadenze di un countdown. Dicotomia che interroga circa la liceità e opportunità di sostituire ai ritmi della terra cicli preordinati di sviluppo/contenimento. Si avverte il presentimento che rinunciare alle dinamiche del suolo, quelle stesse illustrate negli analitici disegni esposti a complemento, potrebbe comportare una perdita di “poesia”.
Diviso tra più direttrici è invece Federico Del Vecchio (Napoli, 1977), che infatti presenta opere formalmente diverse: video, disegno e scultura. La più incisiva sembra What are you looking for?, grafite su parete a raffigurare un bimbo col cannocchiale, rimando alla deleteria pratica di attendere e raccogliere la radioattiva spazzatura spaziale. Dunque, denuncia di un conflitto non sanato fra ipertecnica e povertà estrema.
Federico Del Vecchio - What are you looking for? - 2009 - grafite su muro - dimensioni ambientali - courtesy l’artista & Furini Arte, Arezzo
La serie di accostamenti risulta interessante e ha inoltre il merito di ricordarci una delle maggiori differenze tra arte e scienza. Ovvero, se la prima si pone rispetto all’imponderabile in termini intuitivi, attraverso forme visibili che ne diano un’impressione soprattutto estetica, la seconda vanta una purezza di metodo che mira alla facoltà di creare e distruggere la vita. Come a dire che, mentre una sconvolge, l’altra coinvolge.


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dal 9 maggio al 14 giugno 2009
Bazzana | Del Vecchio | Toffolini – Principi di responsabilità
a cura di Francesco Marmorini
Furini Arte Contemporanea
Via Cavour, 6 – 52100 Arezzo
Orario: da lunedì a sabato ore 10-13 e 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0575299678; fax +39 0575296454; info@furiniartecontemporanea.it; www.furiniartecontemporanea.it

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