31 maggio 2010

fino al 9.VI.2010 Domenica Regazzoni Bologna, Stefano Forni

 
Quando musica e arte si fondono e danno vita a creazioni intrise di memoria. Il passato riaffiora dagli strumenti musicali. Trasformati in opere d’arte, intonano mute melodie...

di

Domenica Regazzoni (Valsassina, Lecco, 1953) torna sulla scena
bolognese con nuovi lavori ispirati al tema a lei particolarmente caro della
liuteria. Nelle stanze della Galleria Stefano Forni prendono posto le opere
dell’artista, esemplari significativi di un percorso che si manifesta in un
trionfo creativo di creazioni sculturee, Monoprint in carte di cotone, opere
pittoriche e Composizioni polimateriche tra cui una selezione delle opere nate
dall’ascolto dei testi del cantautore bolognese Lucio Dalla. La semplicità
affettiva con cui si esprime riesce a convertire la profondità dei testi di
Dalla in toni azzurrati, in Henna, e astrazioni oniriche che, nonostante trascendano il
figurativo, tradiscono un insolito carattere familiare.
La sensibilità artistica di Regazzoni si è affinata nel
tempo in unione al ricordo del padre Dante Regazzoni, che appare persistente
nel suo immaginario. Domenica Regazzoni - Henna - 1998 - tecnica mista su tavola - cm 25,5x15,5Così, attraverso un personalissimo processo di sublimazione
del dolore, assembla e scolpisce irreali strumenti musicali: canta melodie
senza parole, alla ricerca di un percorso preferenziale per toccare le corde
dell’animo. Un lavoro in dialogo continuo con lo spettatore, del quale resta
coinvolta tutta la sfera sensoriale ed emotiva: si muovono lievi i polpastrelli
sulla raffinatezza di un faggio levigato, gli occhi si colmano dei colori
pastellati di un’incisione, il profumo di un legno elegante si effonde nelle
narici, mentre ci s’immerge nella grandezza della natura e le note commoventi
del suono di un violino. Uno strumento misterioso, generato dalle mani del
padre liutaio, che conosceva il valore di ogni singolo materiale, di ogni
ricciolo di legno, delle sfumature della vernice, assemblati per giungere a
quel traguardo di straordinaria perfezione materica e musicale.
La musica da espressione artistica non tangibile assume
finalmente concretezza visiva e tattile, splendida nella lucentezza di un
bronzo e calda nelle venature ramificate del legno appartenente a una Stele che sostiene delle morbide volute
si violino.
Impossibile non tener conto di quanto l’opera di Regazzoni
sia misteriosa. Domenica Regazzoni - Composizione n. 2 - 2007 - collage polimaterico - cm 30x23Come il suono del violino non grida, ma sussurra una delicata
melodia, un canto interiore che si fonde con modulazioni vellutate, di cui solo
con attenzione si riesce a percepirne l’unicità, grazie a toni pastello e trucioli
che ricordano il calzante movimento della mano del padre. Passeggiando tra
queste composizioni ci si sente coinvolti in questo squisito equilibrio, dove
ogni elemento curvilineo e spruzzata dorata acquista un valore speciale, quello
dei sentimenti più veri. Così la magia che crea l’opera dell’artista cattura la
sfera sensoriale, grazie alla straordinaria capacità di tradurre il ritmo in
immagine.
A completamento dell’esposizione un filmato realizzato da
Fabio Olmi.

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mostra visitata il 22 maggio 2010


dall’otto maggio al 9 giugno 2010
Domenica
Regazzoni – Musica e Silenzio
Galleria Stefano Forni

Piazza Cavour,
2 (zona via Farini) – 40124 Bologna

Orario: da
martedì a sabato ore 10-12.30 e 16-19.30

Ingresso
libero

Catalogo
disponibile

Info: tel./fax
+39 051225679;
arte@galleriastefanoforni.com; www.galleriastefanoforni.com

[exibart]


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