26 luglio 2010

libri_storie Vaf, e non è un insulto

 
Mec Art e altre storie. Sono quelle raccontate con dovizia di particolari e piglio scientifico dalla collana promossa dalla VAF-Stiftung. L’editore? Silvana Editoriale. In rigoroso italiano-tedesco...

di

Si potrebbe dire che questo libro, Mec Art. Arte oltre il
confine della pittura / Kunst nach dem ende der Malerei
, non è importante. Non per ragioni di contenuti,
grafica, curatela. E nemmeno per mancanza d’interesse per il soggetto trattato.
Sono, al contrario, aspetti in cui il volume eccelle. La ragione della sua
importanza relativa sta nel far
parte di una collana, o meglio di un progetto, che giustamente “assoggetta”
ogni singola pubblicazione a una visione più ampia, più articolata. Ogni libro
in sé è certo notevole, ma acquista un valore maggiore se osservato nel quadro
complessivo; si tratta cioè di una collana olistica, costituita non dalla mera
somma di isolati eventi bibliografici, bensì da una collezione in
progress
il cui totale (parziale) è
maggiore del risultato d’una semplice addizione.

Il merito di tutto ciò va senz’altro all’editore che si è
impegnato con coraggio e costanza, sin dal 2004 – l’anno in cui usciva Gli
ambienti del Gruppo T
-, in
quest’avventura. Ma ancora più all’origine, il plauso è dovuto alla Fondazione
VAF, la VAF-Stiftung, istituzione che ha come mission la “promozione
dell’arte italiana contemporanea
”. E questa
collana è soltanto una delle iniziative della meritoria fondazione di
Francoforte.


Si diceva dell’esordio con il Gruppo T, al quale non poteva non fare da contraltare un
volume dedicato al Gruppo N
(2009). Nel frattempo lo sguardo editoriale si è volto all’avanguardia storica,
dapprima raccontando la Rivoluzione della scultura operata da Umberto
Boccioni
(2006), poi con quel Futurismo.
La rivolta dell’avanguardia
(2009) di Giovanni Lista che ancora
mancava, paradossalmente, in lingua italiana (ma si rammenti che ogni volume
della collana è bilingue, in italiano e tedesco). Nel mezzo sono state
pubblicate altre indagini su gruppi e temi, da MID. Alle origini della
multimedialità. Dall’arte programmata all’arte interattiva
(2007) a Pittura analitica (2008) a Materialbild / Immagine materiale (2009), dedicato al periodo 1950-1965; d’altro
canto, non sono mancate incursioni nell’ambito monografico, che si trattasse di
Franco Meneguzzo, ossia la Vita di un pittore rimasto
nell’ombra
(2007), di Gianfranco
Zappettini
, con Pensare in termini di pittura (2007), sino a giungere alla sotto-collana dei
cataloghi ragionati, iniziata con Giuseppe Uncini (2007) e che
proseguirà con Claudio Verna e Agenore
Fabbri
.


L’impegno della fondazione, tra l’altro, si lega anche al
premio intitolato a quest’ultimo artista. Con cadenza biennale, è giunto alla
quarta edizione nel 2009, e ad esso è legata la mostra Posizioni attuali
dell’arte italiana
, da poco conclusa alla
Stadtgalerie di Kiel e da ottobre allestita al palermitano Palazzo Ziino.

Per queste ragioni e per diverse altre, che qui non trovano
spazio, è probabile che maneggiando il tomo dedicato alla Mec Art si affacci il
desiderio di procurarsi gli altri volumi della collana. Anche perché sono del
medesimo livello: rilegati, cartonati, “importanti”, corredati da centinaia
d’immagini e arricchiti da saggi ampi e ottimamente documentati. Non se ne
abbiamo a male Gianni Bertini, Bruno
Di Bello
, Elio Mariani, Mimmo Rotella e Aldo Tagliaferro se li abbiamo qui usati come pretesto.

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marco enrico giacomelli

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper
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Volker W. Feierabend (a cura di) – Mec Art

Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI) 2010

Pagg. 544, € 50

ISBN 9788836613878

Info: la scheda dell’editore

[exibart]

 

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