01 settembre 2010

fino al 26.IX.2010 Christian Boltanski Milano, Hangar Bicocca

 
HangarBicocca: si riapre col botto. Cristian Boltanski porta la sua installazione Personnes, presentata al Grand Palais lo scorso inverno. Ma questa versione è migliore...

di

Hangar
Bicocca riapre e Christian Boltanski (Parigi, 1944; vive a Malakoff) presenta due grandi progetti: uno è Personnes, realizzato in collaborazione con il Grand Palais
di Parigi e l’Armory Show di New York, e questo è indicativo delle strategie di
gestione e programmazione del nuovo polo milanese dell’arte contemporanea, alla
ricerca di sinergie con le grandi istituzioni internazionali; l’altro è Les
Archives du coeurs
, una grande
raccolta dei battiti del cuore di tutta l’umanità che verrà conservata in un’isola
giapponese, messa a disposizione da una fondazione presieduta da un mecenate
nipponico. I visitatori possono richiedere di registrare il proprio battito
fornendo nuovo materiale per l’archivio.

La
prassi dell’archiviazione e dell’inventariazione è uno dei cardini dell’attività
dell’artista francese: basti pensare, ad esempio, a Les abonnée du telephone, la grande libreria con gli elenchi telefonici di
tutto il mondo esposta nel 2005 al Pac di Milano. “Nominare tutti gli uomini”: è questa la volontà di Boltansky, sottesa a
buona parte dei suoi lavori. Uno slancio utopico legato al tentativo di non
disperdere la memoria dell’esistenza di ogni essere umano, di trattenere una
traccia del suo passaggio sulla sfera terrestre.

Prima
di giungere all’installazione Personnes, il visitatore deve passare attraverso un percorso rettilineo
delimitato da una serie di transenne in cui sono posti degli altoparlanti che
riproducono il suono dei battiti cardiaci.

L’installazione
è considerata da Boltanski “una partitura musicale suonata in modo diverso a
seconda del luogo
”. Ed ecco che,
mentre al Grand Palais i battiti si ascoltavano nello stesso spazio in cui era
collocata l’opera, qui, in quello che l’artista ha definito “un luogo
straordinario
”, popolano il
corridoio di avvicinamento costruito ad hoc. Il percorso si sviluppa in
parallelo ai sette Palazzi Celesti
di Kiefer, dialoga con essi,
esercitando una grande forza di suggestione, e culmina con l’installazione vera
e propria, posta in uno spazio cubico.

All’interno
di tale spazio troviamo un’imponente montagna di vestiti sopra la quale domina
una gru che improvvisamente interviene e ne afferra alcuni e ne lascia cadere
altri. Il rimando è all’ineluttabilità del fato e del destino o alla volontà
divina che, in un determinato momento, sceglie alcune persone al posto di
altre.

Sia
Boltanski che Kiefer affrontano questioni esistenziali complesse, ma mentre l’approccio
di Kiefer sembra essere più, per così dire, “muscolare”, con i sette palazzi
che rappresentano il cammino ascensionale dell’uomo secondo la kabala ebraica,
quello di Boltanski appare più intimista: nonostante le dimensioni imponenti
dell’opera, pone la questione della morte e medita sul destino dell’uomo, sull’idea
di un’entità superiore che non riusciamo a identificare, ma alla quale non è
concesso sottrarci.

Il
tema della precarietà della condizione umana e del suo destino di morte è
centrale ed è su questo che lo spettatore è invitato a interrogarsi, come
afferma lo stesso artista: “Un’esposizione non è un luogo di divertimento,
ma un luogo dove si deve se non pregare almeno riflettere
”.

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matteo
meneghini

mostra
visitata il 26 giugno 2010


dal
24 giugno al 26 settembre 2010

Christian
Boltanski – Personnes

a
cura di Chiara Bertola

Hangar Bicocca


Via Chiese, 2 (zona Bicocca) –
20126 Milano


Orario: da martedì a domenica ore
11-19; giovedì ore 14.30-22


Ingresso: intero € 8; ridotto € 6


Info: tel. +39 0266111573; fax
+39 026470275; info@hangarbicocca.it; www.hangarbicocca.it

 

[exibart]

7 Commenti

  1. Boltanski è uno dei pochissimi veri grandi artisti viventi, è sempre riconoscibile ma sembra ogni volta un po’ diverso, perché non si ripete pur affrontando sempre gli stessi temi,
    temi forti, e autentici, non artificiosi, perché toccano chiunque, impossibile non sentirsi coinvolti, trovandosi al cospetto di una delle sue opere.
    non sapevo che l’installazione all’Hangar Bicocca rimane ancora aperta per quasi tre settimane, è davvero un’occasione da non perdere.

  2. ci sono anche delle divise di cc tra i vestiti? a fine performance i vestiti saranno dati in beneficenza? no perchè altrimenti non mi sembra il caso di andarci, di commemorazioni dell’lol-ocausto ce ne sono pure troppe. inoltre l’installazione (o performance meccanica non saprei come definirla) è intrisecamente imprecisa al contrario dell’ineluttabilità della morte che vorrebbe rappresentare, infatti sicuramente a fronte di tonnellate di vestiti quella microgru dopo 2 mesi di lavoro no stop ne avrà selezionati poche centinaia. probabilmente questo significa che non tutti meritano di essere selezionati o i vincenti sono proprio i non selezionati che continueranno a vivere, quindi questo presuppone che alcuni abbiano un’anima mentre il destino di altri finirà con la morte, ma mi sembra un’analisi troppo complessa per ciò che questo artistucolo voleva realmente rappresentare, cioè che viviamo per morire. la morte invece è un semplice scopo di vita. questi probabilmente saranno pure vestiti usati, almeno poteva spendere un po’ di soldi che ha e svuotare qualche boutique di milano, meno vestiti più qualità meno energia sprecata per il lavoro della gru

  3. propongo a chi se la sentirà (medici e scienziati) di analizzare a fondo il commento di hm, è veramente notevole, direi in un modo pazzesco.

  4. hm: un caso di disturbo della personalità paranoica con tendenze suicide, maniaco depressivo con grande disturbo affettivo stagionale. Scrive a briglia sciolta per curarsi e salvarsi e sublimare il fatto che i due neuroni presenti nella sua materia grigia fanno tilt ogni volta che ricevono impulsi. Prescrivo Litio o qualche farmaco stabilizzante dell’umore, e il Butibel tranquillante ipnotico.

  5. AHAAHAHAHAHAHHA è bello vedere quanta gente frequenta l’ombra per rosicare, i tuoi farmaci mi scivolano gabba io invece NON ti prescrivo 2 paste di gabapentin (lo trovi come neurontin in farmacia) visto che so benissimo tu ne sia un consumatore abituale poichè soggetto a digrignamento di dentini acuto, l’unico inconveniente alla tua guarigione da bruxismo rosicante è che potresti trovarti schienato sul letto incapacitato a muoverti e formulare qualsiasi pensiero per diverse interminabili ore ma in fondo che tu sia fermo o in moto non fa assolutamente alcuna differenza, sei assente in ogni caso
    ps
    odio gli occhiali e chi li porta

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