14 settembre 2010

resoconto Bianco & Nero Udine, sedi varie

 
Un festival sui due colori della città di Udine. Ma anche un’occasione per rivedere e rileggere il lavoro fotografico di Newton e Cartier-Bresson, nonché il mondo fantastico di Escher...

di

Alla sua seconda
edizione, il festival Bianco & Nero si è riproposto alla città di Udine con un
programma variegato e multiforme, che porta inevitabilmente a collocare
l’evento nella sfera dei grandi eventi culturali del FVG. Il perno su cui
ruotano tutti gli appuntamenti – dall’arte alla musica, al cinema – è la
basilare dicotomia tra i due (non) colori, che sono poi il simbolo della città.

La chiesa sconsacrata
di San Francesco ha ospitato l’antologica del fotografo tedesco Helmut Newton. Sumo, per la prima volta in Italia,
raccoglie la collezione di quasi 400 scatti che compongono il volume omonimo –
pubblicato nel 2000 in tiratura limitata e riproposto da Taschen nel 2009 in
edizione economica – curato dall’autore e dalla moglie. Le opere vengono
accostate con un ritmo serrato che rispetta l’impaginazione del libro,
presentando al visitatore la lunga e prolifica produzione dell’artista,
mescolando gli scatti di moda che l’hanno reso famoso con i suoi celebri nudi
di modelle e celebrità.

Casa Cavazzini ha
proposto invece una grande monografica dell’incisore e grafico olandese Maurits
Cornelis Escher
.
La retrospettiva, intitolata non troppo fantasiosamente Il mondo di Escher, raccoglie una generosissima
selezione di opere, tra le più conosciute e apprezzate dell’artista, disposte
in forma coerente grazie a un allestimento raffinato. Viene tracciato così un
percorso esaustivo da cui di capisce quanto l’artista sia un maestro assoluto
delle tecniche di incisione e dei meccanismi che regolano le percezioni visive.

Henri Cartier-Bresson - Srinagar (Kashmir) - 1948 - stampa ai sali d’argento
Ma è a Palazzo
Morpurgo che i valori si fanno assoluti: nel 1988, per gli ottant’anni del
fotografo francese Henri Cartier-Bresson, fu organizzata una mostra al Palais de Tokyo di
Parigi per la quale venne chiesto a noti scrittori e intellettuali di scegliere
e commentare un’opera dell’artista. Una scelta tra quei 44 scatti, tra i più
simbolici e storicamente importanti, sono stati riproposti, integrati e
arricchiti da nuovi contributi, in un’esposizione che ripropone la dualità immagine/parola
come chiave di lettura del lavoro del fotografo. Una selezione toccante, che
non fa che avvalorare la posizione che Cartier-Bresson occupa nella storia
della fotografia.

L’appagamento prodotto
dalla visione di queste tre mostre compensa la delusione di scoprire la sezione
contemporanea. Come anticipato da Exibart, l’installazione del cileno Iván Navarro, prevista nell’inedita location
del bunker del Castello di Udine, è stata annullata a causa delle abbondanti
precipitazioni dei giorni precedenti l’inaugurazione. 

Tomas Saraceno - Hydrogen cloud explosion - 2010 - veduta dell’installazione
L’opera avrebbe dovuto
far parte del progetto On stage che comprendeva, nella antisala Ajace del Palazzo del
Lionello, anche un site specific di Tomas Saraceno. Ma il lavoro, dal titolo Hydrogen
cloud explosion,

risulta però assai sottotono rispetto sia alle dimensioni che alla specifica
fruizione a cui l’artista ci ha abituato in questi anni. Peccato.

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chiacchiere con Saraceno

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retrospettiva di Bresson a Genova

La
personale di Navarro a Roma

Sex
& Landscapes di Newton

Escher
a Napoli

gloria bortulussi

mostra visitata il 6 settembre
2010


dal 2 al 12
settembre 2010

Bianco & Nero

Sedi varie – 33100 Udine

Orario: tutti i
giorni ore 10-22

Ingresso:
Cartier-Bresson, Newton e Escher € 5; Saraceno libero

Info: tel. 800016044; biancoenero@turismo.fvg.it; www.biancoeneroudine.com

[exibart]

1 commento

  1. Oltre 400 000 euro per finanziare “Bianco e nero” con le mostre-pacchetto Newton – Cartier Bresson – Escher con mostriciattole di mediocri video e un saraceno buono per tutte le occasioni a fare da tappabuchi
    Diverse uscite pubblicitarie a tutta pagina sui maggiori quotidiani nazionali per mostre che presentavano non originali fotografici ma stampe!
    Il tutto finanziato dalla Regione (governata dalla destra) che tra l’altro ha chiuso Villa Manin (arte contemporanea secondo Bonami) per cederla alle mostre blockbuster di Goldin sull’impressionismo :
    l’intento è chiaro, imporre grandi eventi bolla basati su pretesi grandi numeri e tracurare l’attualità più scomoda
    (tra l’altro si semplifica anche l’800 e Goldin presenta Courbet come un pittore di alberi)

    Piccola nota: i costi non sono coperti dall’affluenza in ogni caso! Ma l’idea era soffocare l’amministrazione controcorrente di Udine che si era segnalata per “troppi eventi
    targati sinistra”…

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