02 novembre 2010

architettura_mostre A lezione con Carlo Scarpa Roma, Maxxi

 
Prendono avvio in tono minore le “collezioni del MAXXI Architettura”. Scarpa riesce comunque a emozionare. Il pubblico di oggi e i suoi studenti nei ’70...

di

Di Carlo Scarpa (Venezia, 1906 – Sendai, 1978) si è scritto molto ed è
riconosciuto come uno dei maggiori protagonisti dell’architettura del XX
secolo. Figura geniale quanto insofferente per gli schemi, è stato direttore
dello Iuav e titolare di una lunghissima carriera accademica senza neanche
essere laureato in architettura o aver pubblicato un libro o un articolo. La
sua forza risiede nella capacità espressiva, manifestata con la medesima intensità
dalle sue opere e dalla sua figura umana.

Eppure questa iniziativa riesce a deludere le attese. Per
la collocazione, per l’allestimento, per il contesto. Appare limitata a una
semplice cornice alla omonima pubblicazione di Franca Semi per Cicero Editore, A
lezione con Carlo Scarpa
, che in modo singolare viene esposta in mostra assieme ai materiali
originali dell’architetto: 17 carboncini inediti di grandi dimensioni e di
enorme forza evocativa e un quaderno di schizzi per un progetto sconosciuto e
non realizzato. Un materiale straordinario che viene ad arricchire il
patrimonio del museo e che quest’ultimo “intende valorizzare”, come spiega Margherita
Guccione, direttrice del MAXXI Architettura, “indagando sul rapporto tra
disegno-opera-progetto
”.

Davvero emozionanti quei fogli che vengono direttamente
dalle aule delle magistrali lezioni di architettura tenute da Scarpa
all’Università di Venezia. Discorsi sull’architettura e percorsi all’interno
delle sue realizzazioni ricordati da Semi in prima persona in giornate di
lavoro accanto al professore tra il ‘74 e il ‘76 e ricostruite dettagliatamente
nelle didascalie. Si può immaginare Scarpa intento a illustrare graficamente il
suo ragionamento agli studenti, rincorrendolo a suo modo sempre tra incisi e
riferimenti, mentre i segni del carbone ora si sovrappongono ora si rarefanno.
Una testimonianza viva e tangibile, come il gesto veloce del maestro che qui e
là cancella i suoi schizzi per far spazio a un’altra improvvisa idea da
mostrare.

Ma proprio per il rilievo che assume l’acquisizione di
questo prezioso materiale da parte del Maxxi, la collezione appare soffocata
dal suo stesso contesto. Inserita com’è in un’appendice alla mostra di Luigi
Moretti
, scompare
nel confronto con il sontuoso allestimento riservato a quest’ultimo, per il
quale è stato scomodato addirittura Gabriele Basilico per le possenti gigantografie. A
Scarpa, invece, è riservata solo qualche fotografia formato cartolina a corredo
delle pur belle didascalie degli schizzi.

È possibile raccontare la forza dell’opera di Scarpa senza
dare un’idea delle sue realizzazioni? Né in soccorso arrivano i materiali
multimediali. La registrazione delle lezioni da ascoltare in cuffia non era disponibile
al momento della nostra visita; il film prodotto dal Maxxi sulla base di un’intervista
del 1972 si vede a malapena, disturbato dall’intensa luce diurna e l’audio
sarebbe incomprensibile se non fosse per l’aiuto dalle didascalie in inglese.
Emerge solo, di tanto in tanto, la voce di Zevi che stentorea esalta la figura
del maestro, mentre paradossalmente nella sala accanto troneggia quel Moretti
che lo stesso Zevi avversò duramente fino a condizionarne a lungo la fortuna
critica.

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dall’otto ottobre al 7 novembre 2010

A
lezione con Carlo Scarpa

a cura di Franca Semi

MAXXI – Museo delle
Arti del XXI secolo

Via Guido
Reni, 6 (zona Flaminio) – 00196 Roma

Orario: da
martedì a domenica ore 11-19; giovedì ore 11-22 (la biglietteria chiude un’ora
prima)

Ingresso:
intero € 11; ridotto € 7

Catalogo Cicero

Info: tel. +39 063210181; fax +39 0632101829; info@fondazionemaxxi.it; www.fondazionemaxxi.it

 

[exibart]

 

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