01 dicembre 2010

L’anomalia italiana? Sul quarto numero della rivista alfabeta2…

 

di

Gianfranco Baruchello - Cimitero di opinioni, 1972 (foto Claudio Abate)
Una grande e sorprendente retrospettiva per immagini è dedicata a Gianfranco Baruchello (uno dei più sottovalutati e importanti artisti italiani) nel quarto numero di alfabeta2. La rivista culturale prende di petto le molte anomalie dell’Italia di oggi, a cominciare dal rifiuto di considerare la cultura un presidio fondamentale e una piattaforma di rilancio economico e sociale (l’ormai famigerato “di cultura non si vive”): nel nostro piccolo mondo dell’arte, ne sappiamo purtroppo qualcosa.
Come afferma Andrea Cortellessa nell’editoriale, “se è vero che la funzione intellettuale da tempo non appartiene più a un’élite sociale, ma al contrario essa è sempre più capillarmente diffusa nella nebulosa interclassista alla quale un po’ tutti apparteniamo, primo punto di una sua ‘coscienza’ comune (se non, appunto, ‘di classe’) non potrà che essere la presa d’atto dell’offensiva cui viene sottoposta”.
Prosegue dunque l’operazione meritoria di scavo e di indagine nei processi culturali e storici del Paese da parte di alfabeta2, con – tra l’altro – una lunga e densa intervista di Antonio Gnoli a Slavoj Žižek ed una conversazione tra Gian Maria Annovi e Alexander Stille, una riflessione di Pier Aldo Rovatti su Sottocultura e nuovo fascismo, l’analisi puntuale di Giovanni Curtis dedicata a La politica nella società del gossip e l’indagine pungente di Angelo Pasquini sul fenomeno tutto nostrano della “cinerimozione”, vale a dire su come agiscono censura e autocensura nel cinema italiano di oggi. (christian caliandro)

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www.alfabeta2.it

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1 commento

  1. “Anomalia italiana”? La frase fatta a cui ricorrono sempre i normalizzatori. Esterofili della peggiore provincia, vorrebbero il Belpaese alla stregua di un Belgio o di una Norvegia. Son più di venti secoli che la nostra penisola è meravigliosamente anomala.

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