01 aprile 2011

resoconto Education lab, Milano, Fabbrica del Vapore

 
Chiamata alle armi per operatori didattici: la Fabbrica del Vapore sforna laboratori a gogò..

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Giornate dense di appuntamenti in quel di via Procaccini 4: sede di svariate associazioni e organismi operanti in ambito artistico, la Fabbrica del Vapore ha accolto, dal 24 al 29 marzo, i dipartimenti di didattica delle maggiori istituzioni artistiche italiane per una cinque giorni di aggiornamento destinata ad insegnanti, operatori didattici, studenti, artisti.

Ma non solo: presentazioni di progetti realizzati da alcuni licei artistici lombardi il 24, laboratori aperti al pubblico, bambini e genitori, nella giornata di sabato 26, e una sessione frontale realizzata presso la IULM, lunedì 28, con la partecipazione di artisti e di esperti di fama; la conclusione ha visto la presentazione di progetti di didattica selezionati tramite open call da parte degli operatori ed artisti.

Un’occasione unica per quanti avessero intenzione di approfondire le tematiche della didattica destinata a tutti i livelli e gradi di istruzione, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado, curata dagli instancabili Patrizia Brusarosco e Mario Gorni, rispettivamente per Viafarini e Careof (DOCVA) in collaborazione con la IULM.


La giornata di venerdì 25, in un clima di gran fermento e di condivisione culturale (consolidato anche da un momento conviviale, utile a cementare relazioni e scambi) offriva la possibilità di scegliere tra vari laboratori che si svolgevano più o meno contemporaneamente.

Scelta ardua quella tra MART, GAMeC, DOCVA, Castello di Rivoli, Maga, Fondazione Pomodoro, Hangar Bicocca, MAXXI, Fondazione Sandretto, MAMBO, ognuno con una o più proposte pratiche.

Chi scrive ha avuto modo di seguire il laboratorio tenuto da Daniela Di Gennaro per la GAMeC, relativo alle opere di Stefano Arienti, che “gioca” con libri, manifesti, fotografie, cartoline, con modalità facilmente traslabili in ambito scolastico, poiché  realizzabili con strumenti di normale uso quotidiano in classe. Il tutto “testato” seduta stante dalle volenterose partecipanti: proprio vero che La classe non è acqua (per citare il titolo dell’appena inaugurata esposizione del museo bergamasco sull’incontro artistico-didattico tra alcuni artisti contemporanei e gli studenti partecipanti all’omonimo progetto)!

Interessante anche l’esperienza proposta dalla Fondazione Pomodoro, con la riproduzione di una mappa del mondo realizzata anche grazie a “pezzi di vita” dei partecipanti: identità, viaggio e memoria, tappe fondamentali di un procedimento ludico-artistico.

Tematiche simili, con l’aggiunta del “coinvolgimento di massa” dei partecipanti alla realizzazione delle opere, alla base del progetto delle 150 Italiaæ del Castello di Rivoli, che invade da tempo le piazze grandi e piccole di mezza penisola con un repertorio infinito di variazioni sul tema dello “stivale”, una delle quali è stata realizzata ed appesa anche sulle pareti della Fabbrica del Vapore..

Estremamente ricco di spunti infine, il laboratorio proposto dal MAMBO, relativo al progetto DIDART, del quale il museo bolognese è capofila e che vede come partners numerose istituzioni internazionali, incentrato sul tema dell’identità e presentato da operatori didattici estremamente validi come la ferratissima Veronica Ceruti. E come non citare il progetto Artfiction Identity?  Partendo dalle identità artistiche costruite dal cinema, dalla fiction e addirittura dai cartoons, il laboratorio offre infiniti spunti per affrontare la trattazione sull’arte nel suo complesso e addirittura consente di ribaltare il processo, creando dei veri e propri “avatar” artistici a 360 gradi.

Eh sì, anche Bart Simpson può dire la sua sul mondo dell’arte …!

ilaria oliva

dal 24 al 29 marzo 2011

Education Lab

Fabbrica del Vapore

Via Procaccini 4, Milano

info@fabbricadelvapore.org

www.fabbrica del vapore.org

www.docva.org

1 commento

  1. Queste giornate sono sicuramente aggiornamenti utili. Ma il problema non sta nel proporre laboratori “pazzi” e “creativi” semmai per bambini e giovani in pre adolescenza, quindi appena prima di attraversare sconvolgimenti enormi. La sfida è il pubblico “dai 20 anni in sù” (citazione non mia). E questo pubblico non si chiude nei musei in modo continuativo. A tale proposito consiglio questo focus con Giacinto Di Pietrantonio:

    http://whitehouse.splinder.com/post/24384177/oltre-il-giardino-terza-puntata

    Il rischio è quello di proporre giornate di “divertimento intelligente” un po’ fine a se stesso.

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