12 giugno 2012

…E alla fine arriva Basilea!

 
Un appuntamento immancabile per chiunque si interessi di arte contemporanea. Perché Basilea da oltre quarant'anni non è solo una fiera, ma un termometro per identificare il percorso, le scelte stilistiche, le mode e le tendenze del futuro dell'arte visiva. Manifestazioni, eventi collaterali, mostre di artistar e installazioni monumentali in una città-crocevia ideale tra i due poli del mondo [di Matteo Bergamini]

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In questi anni si è “mangiata” tutto, da Miami, dove era in calo e invece resiste eccome, fino a Hong Kong dove, non appena fiutata l’aria di affari, ha fatto capolino, aprendo una nuova edizione nel prossimo 2013. Stiamo parlando di Art Basel, la regina delle fiere mondiali, che apre oggi alla stampa con un parterre di 300 gallerie provenienti da 36 Paesi di tutto il mondo. Una short list decretata dal vaglio di oltre mille gallerie che hanno richiesto di partecipare. Come abbiamo raccontato nella news di domenica sera, dedicata proprio alla Svizzera e alla sua rete di sovvenzioni e di “stato dell’arte”, qui la crisi non si sente proprio, e non si è sentita nemmeno nel 2008, anno di inizio di questo convulso periodo che non accenna ad allentare le sue problematiche.
Un’edizione, quella del 2012, la 43esima (Basilea ha fondato la sua fiera d’arte nel 1970) che conterà oltre 2mila e 500 artisti e che tenterà di bissare i 65mila visitatori dell’anno scorso.

I grandi nomi dell’art system mondiale ci sono tutti: sono le gallerie che hanno partecipato alla prima edizione di Frieze a New York, che si sono spostate poi a Hong Kong e che torneranno a Miami, e tra i nostri connazionali figurano quest’anno 15 partecipazioni: Alfonso Artiaco di Napoli, l’immancabile Continua, le milanesi De Carlo, A arte Studio Invernizzi, Giò Marconi, Zero, Tega e Stein; e poi Tucci Russo, Galleria dello Scudo di Verona, Raucci/ Santamaria, Magazzino di Roma, Franco Noero di Torino. Ma ci saranno partecipazioni nazionali anche a Liste, la fiera collaterale che si svolge ormai da 17 anni nei tre piani della ex fabbrica di birra Warteck, a cui quest’anno parteciperanno 64 gallerie tra cui Francesca Minini, Kaufmann Repetto e Fluxia da Milano, le napoletane T293 e Fonti, Monitor da Roma.
Volta è invece alla sua ottava edizione: una fiera-piattaforma collaterale dove le gallerie sono “vetrine” per installazioni di artisti emergenti, ogni anno selezionate da un team curatoriale diverso, come diverso vuole essere l’imprinting contemporaneo che si ricerca: Paolo Maria Deanesi di Rovereto, MAGROROCCA e Federico Bianchi Contemporary Art di Milano sono gli italiani tra gli spazi della Dreispitzhalle.

Ma in occasione della fiera, a Basilea anche i musei cittadini non stanno a guardare e, nonostante la mostra dell’artistar Jeff Koons alla Fondazione Beyeler abbia inaugurato già quasi un mese fa, l’istituzione cittadina ha alzato il tiro con una personale dell’artista francese Philippe Parreno, che presenta per l’occasione due nuovi film con una coreografia di suoni e immagini che guideranno il visitatore in tutto lo spazio del museo, in una rivisitazione della vita di Marilyn Monroe attraverso una sorta di seduta spiritica dove la fotocamera diviene lo sguardo della diva, un computer ne ricostruisce la voce e un robot ne ricrea la scrittura. Per tutti gli amanti del contemporaneo si tratta ovviamente di due eventi a latere da non perdere, comprensivi di un paio di talk in cui saranno protagonisti proprio Koons e Parreno, rispettivamente giovedì 14 e venerdì 15.
Tornando alla fiera, torna anche quest’anno, come da tradizione “Art Unlimited”, forse uno degli eventi più interessanti legati alla kermesse, che trascende l’idea delle installazioni “classiche” superandone, come raccontata il titolo stesso, il limite. I progetti delle gallerie della sezione, nella Hall 1, sono selezionati dal comitato di Art Basel e curati da Gianni Jetzer. Qualche nome familiare tra i 62 partecipanti di quest’anno? Pier Paolo Calzolari, presentato da Tucci Russo con Bernier/Eliades di Atene e Marianne Boesky di New York, mentre Franco Noero e la newyorkese 303 gallery porteranno in scena Mike Nelson; Zero Air de Paris invece propongono una nuova opera big-size di Shimabuku.

Bisogna però ricordare anche un altro settore della fiera, “Art Statements”, attivo dal 1996, che quest’anno presenterà i 27 nuovi lavori di altrettanti artisti, selezionati su circa 300, di cui un paio si aggiudicheranno 30mila franchi del Baloise Art Prize, messo in palio dal Gruppo Basilese.
La giuria, quest’anno composta da Thomas Koerfer, regista e produttore; Karola Kraus, Direttore del Museo Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, Petra Roettig, direttrice della Kunsthalle di Amburgo, Hans Ulrich Obrist, e dal presidente della giuria Martin Schwander sarà anche designata ad arricchire la collezione dei due musei, la Kunsthalle di Amburgo e il Museo Ludwig di Vienna.
Insomma la Svizzera si riconferma come il territorio fortunato dove poter piantare il seme della sperimentazione e della contemporaneità delle arti visive, ora più che mai senza limiti di nazionalità e di “potenze” economiche, ma guardando tanto all’occidente degli Stati Uniti quanto all’oriente di Hong Kong, ponendo la vecchia Europa indipendente, al di fuori delle logiche politiche e monetarie dell’area euro, come il perfetto nodo di scambio tra i due poli del mondo, in confluenza anche con il nord e il sud del globo. Un’aria che forse mai si sarebbe respirata 43 anni fa, ma che oggi riveste più che mai l’aura di una fiera che non accenna a diminuire la sua portata. Anche se, come andrà a finire, potremmo raccontarlo con certezza solo fra qualche giorno.

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