27 luglio 2012

EDITORIA Ritratto di Signora

 
Paola Gribaudo è una figura centrale dell’editoria italiana e internazionale. Ne ripercorriamo la storia, la carriera intensa e il prestigioso riconoscimento che a Parigi ha premiato la sua dedizione alla divulgazione dell’arte

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«Mallarmé sosteneva che un libro serve per arrivare a scoprire un mondo. Grazieai libri che ho curato, ho potuto scoprire molti mondi, viaggiare e conoscere alcuni dei protagonisti della storia dell’arte del XX e XXI secolo». A parlare è Paola Gribaudo, l’occasione è la cerimonia per il conferimento del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese celebrata a Parigi lo scorso anno. E non a caso cita Stéphane Mallarmé, poeta decadente e sperimentatore del linguaggio che aveva raccolto attorno a sé un folto gruppo di pittori, artisti e musicisti e per questo considerato precursore dell’interattività artistica propria della contemporaneità. L’editoria d’arte è operazione che si gioca su due versanti: da una parte la conoscenza di un sapere collettivo e condiviso, dall’altra il mestiere artigianale per creare strumenti documentali e divulgativi. Dietro questo lavoro, la capacità progettuale e la lungimiranza giocano un ruolo indispensabile. «Concepisco l’idea del libro e la realizzo tecnicamente collaborando con case editrici quali Skira, Flammarion, Thames & Hudson, Rizzoli International, Cercle d’Art, oltre a numerose gallerie, artisti, case d’aste e musei in Italia e all’estero»
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ha spiegato Paola Gribaudo. La sua formazione inizia proprio in Francia. I primi viaggi a Parigi risalgono agli anni giovanili quando, ventenne, accompagna il padre Ezio, editore a sua volta e artista poliedrico amico di diversi maestri – tra innumerevoli opere nella sua casa-studio spiccano le foto di un giovane Gribaudo a tu per tu con Picasso – nelle gallerie, nei musei e negli atelier di pittori e scultori. Conosce Jean Dubuffet, Peggy Guggenheim e altri protagonisti dell’arte del XX secolo. Durante quegli anni, ritorna a Parigi per la tesi di laurea. L’obiettivo è su Charles Le Brun, pittore e decoratore francese del XVII secolo, famoso soprattutto per i suoi lavori di arredamento e decorazione alla Reggia di Versailles. Attraverso la conoscenza del lavoro del padre, Paola si avvicina alle dinamiche che caratterizzano l’editoria d’arte: le tecniche di stampa, la resa dei colori, l’estetica del lavoro tipografico, l’importanza delle tipologie di carta e i segreti della rilegatura. Nei primi anni Ottanta inizia ad occuparsi di editoria in prima persona, proseguendo la tradizione di famiglia e dedicandosi soprattutto a monografie e cataloghi a livello internazionale. Il primo libro è del 1981, in lingua francese: 629 Oeuvres de Renoir a Kisling per il Petit Palais di Ginevra. Collabora poi con artisti internazionali, primo fra tutti Raymond Mason, lo scultore inglese, scomparso a Parigi nel 2010, al quale Paola Gribaudo ha dedicato un particolare ringraziamento per il riconoscimento ottenuto. Il lavoro di intermediario tra artista e pubblico la porta a collaborare con artisti non solo residenti in Francia, tra i quali Mihail Chemiakin, Yuri Kuper, Boriz Zaborov, Rolando Paiva, Julio Silva, Ramuntcho Matta, Fernando Botero, Sophia Vari, Wang Luyan, Avigdor Arikha, Yael Rabinovitch, Hugues de Cointet, Eric Fonteneau, Pucci de Rossi, Patrick Demarchelier. Nei giardini di Palais Royale si occupa dei cataloghi delle mostre di Arnaldo Pomodoro, Manolo Valdes, Kenneth Snelson e Vana Xenou. Ma l’attenzione va anche al settore privato, in cui si impegna curando per anni le pubblicazioni delle gallerie di Rue des Beaux Arts: Albert Loeb, Abel Rambert, Di Meo e Trigano. Sono quasi mille i libri che contribuisce a pubblicare, occupandosi degli aspetti editoriali e tecnici per editori di tutto il mondo. E tanti sono gli autori con cui collabora, tra gli altri: lo scrittore surrealista André Pieyre de Mandriagues, lo storico dell’arte Jean Clair e Pascal Bonafoux, saggista di arte contemporanea. Arrivano premi prestigiosi e nel 2004 The Book Review del New York Times le dedica la copertina per la monografia di Red Grooms e tre anni dopo per il catalogo Who’s afraid of Jasper Johns realizzato per la galleria di Tony Shafrazi di New York. Già a Parigi, nel 2004, questa affascinante signora delle lettere aveva festeggiato i vent’anni di lavoro con il catalogo Libri e Librini, disegnato da un altro “Chevalier des Art set des Lettres”, il grafico e designer Philippe Apeloig.
di ivan fassio

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 77. Te l’eri perso? Abbonati!

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