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Si chiamerà Catania Art Gallery il nuovo spazio dedicato al contemporaneo della città siciliana.
Primo opening domenica pomeriggio, dalle 17.30 in via Galatioto, nella zona di Villa Caruso, uno dei quartieri storici di Catania, dove la galleria ha trovato spazio all’interno di una palazzina Liberty. Madrina d’eccezione della serata nonché curatrice della mostra di apertura, Beatrice Buscaroli, la docente e critica d’arte che nel 2009, in tandem con Luca Beatrice a formare la coppia B&B, curò il Padiglione Italia della Biennale di Venezia, nominata dall’allora Ministro alla Cultura Sandro Bondi.
Un mostra, quella veneziana, che si ricorda per i molti nomi legati alla pittura figurativa italiana e per i loro echi pop e mediatici, e che per essere inserita all’interno della più importante mostra d’arte mondiale lasciava piuttosto a desiderare, per usare un eufemismo. Dunque anche in questo caso di pittura figurativa non poteva che trattarsi, con una selezione amplissima di artisti giovani o meno, alcuni provenienti dalle correnti degli anni ’80 e molto conosciuti, altri all’inizio della carriera. Un elenco “sterminato” per una singola galleria d’arte, che tradisce quello che era stato il Padiglione veneziano. Volete tutti i 43 nomi? Eccoli: Daniela Gullotta, Antonella Cinelli, Pier Giovanni Bubani, Mario Vespasiani, Franco Politano, Ttozoi, Alessandro Cannistrà, Angelo Davoli, Fulvio Rinaldi, Daniela Alfarano, Rosario Leotta, Andrea Chiesi, Simone Pellegrini, Francesco Dossena, Alessandro Busci, Marco Verrelli, Adriano Nardi, Vanni Cuoghi, Marcello Jori, Gianluca Aiolo, Salvo Genovesi, Marta Sesana, Francesca Tulli, Antonello Viola, Cesare Galluzzo, Mario Consiglio, Enrico Lombardi, Giorgio Tonelli, Paolo Collini, Salvatore Alessi, Carlo Pasini, Domenico Grenci, Verdiana Patacchini, Enrico Manera, Silvia Argiolas, Giuliano Sale, Vincenzo Marsiglia, Tamara Ferioli, Roberto Floreani, Sergio Gioielli, Roberto Rampinelli, Giovanna Lentini e Daniela Montanari. Una “collettivissima” che però ha una peculiarità: tutte le opere sono state create ad hoc per il tema lanciato dalla Buscaroli: “Altrove. Luogo o Poesia”. Insomma, siamo più vicini ad un museo di antiche avanguardie e poetiche un tantino naif, che non alle tensioni più contemporanee legate alla condivisione e alle relazioni dell’arte con le altre discipline.