26 gennaio 2013

Bologna Arte Fiera/ Ecco com’è andata, per ora. Secondo i “big” Continua e Lia Rumma. E qualche giovane gallerista

 

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Sabato pomeriggio, padiglioni pieni, e su questo non ci piove. Ma com’è andata la fiera? Oggi in qualche modo, abbiamo superato la metà, e qualche gioco sicuramente è fatto.

Iniziamo il nostro giro raccogliendo qualche parere da due delle gallerie più importanti presenti: Lia Rumma e Continua. Rumma non perde un attimo per raccontarci della sua grande soddisfazione per questa edizione di Arte Fiera, rimarcando il fatto che proprio in questa epoca di incertezza economica, talvolta addirittura tragica per una fetta di popolazione, è importante rilanciare e puntare sempre più in alto. La gallerista napoletana non ha dubbi: «Di fronte alla qualità si viene sempre ampiamente ripagati. I collezionisti capiscono il nostro sforzo, il fatto che spesso si va alle fiere con la paura di non farcela, di non riuscire a rientrare nemmeno nelle spese di trasferta». Ma Lia Rumma quest’anno dice di aver venduto, e di aver venduto a un pubblico che, per un artista o per un altro, ha trovato parecchia qualità nel suo stand. «Diamo credito a Bologna» chiude la gallerista. Galleria Continua, dalle parole di Verusca Piazzesi, non appare così pienamente soddisfatta, ma di trattative ve ne sono state, e il pubblico è stato quello dei più buoni, di addetti ai lavori e persone che, in tutti i modi, avevano chiarissimo in testa quello che andavano a vedere. Ma i giochi qui non sono ancora fatti, aspettiamo lunedì per avere conferme.

Tra i giovani parecchio soddisfatta la galleria Boccanera di Trento, che per il secondo anno ha visto un proprio artista entrare nella collezione Euromobil, quest’edizione Valentina Miorandi. Giorgia Lucchi Boccanera, però, visto che si occupa di giovane arte, afferma che «non è così importante avvicinare collezionisti a tutti i costi, ma per una galleria giovane è importante avere curatori che vogliano occuparsi degli artisti rappresentati. Solo così il loro valore è destinato a crescere». Ma come sono questi collezionisti? «Sono molto attenti. Anche se un’opera costa poco, diciamo fino ai 5mila euro, chi acquista vuole essere certo di aver speso bene il proprio denaro». Anche Federico Luger, da Milano, si dice soddisfatto, con un pubblico particolarmente attento ai lavori di Luca Pozzi e del giovane Mattia Barbieri. Artopia, sempre da Milano, è alla sua seconda partecipazione e parla di numeroso pubblico, ma pochi stranieri. Chiudiamo con la nota positiva di Eduardo Secci, Firenze, primo anno ad Arte Fiera e due vendite concluse. Lo stand è tutto dedicato a Roberto Pietrosanti, classe 1967, entrato nella collezione di Barbara Rose e che ha fatto furore tra il pubblico americano a Scope Miami, nello scorso 2012, e che si prevede sarà uno dei cavalli di battaglia a Scope New York, durante la prossima, esplosiva art week di marzo. Che dite allora, la promuoviamo o no questa Bologna?

1 commento

  1. Lia Rumma non direbbe mai che è andata male, neanche sotto tortura e quindi da questo punto di vista non è affidabile. Luger sono anni che perde soldi alle fiere e da masochista qual’è continua ad andarci. I giovani son contenti perchè per loro essere in una fiera di carattere nazionale è sempre un piacere. Gli unici a dire la verità sono quelli di Continua.

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