14 febbraio 2013

Vince Basquiat, ma l’oro va all’Arte Povera: Pistoletto, nuovo record ieri sera da Christie’s. In compagnia di Burri e Marlene Dumas

 

di

Michelangelo Pistoletto, autoritratto del 62, carta velina su inox

81,6 milioni di sterline, 96 per cento di lotti venduto e miglior risultato mai ottenuto per un’asta dedicata al contemporaneo a febbraio. Se Sotheby’s l’altro ieri, a parte il record di Penone e Bacon, era apparsa tiepida, Christie’s ieri sera è arrivata al primo posto. Con gli stessi protagonisti in asta dalla concorrente e con una serie di bellissimi pezzi in più.
Vince su tutti Jean Michael Basquiat, ormai il re delle aste, che con Museum Security (Broadway Metdown), 1983, che supera la stima alta di 9 milioni di sterline, uscendo a 9,3. Secondo posto per Richter, con Abstraktes Bild 889-14, 2004, e 8,4 milioni di incanto. Peter Doig, con The Architect’s Home in the Ravine, buca i 6 milioni di stima alta per la tela del 1991 realizzando 7,6 milioni di sterline. Bene anche Lucio Fontana, con un Concetto spaziale, Attesa del 1964, un mono-taglio su rosso uscito dalla sala a 3,9 milioni, stimato in alta 2,5. Ottima anche Marlene Dumas, e il suo Narciso di Wet Dreams, 1987, che realizza 1 milione su stima alta di 500mila.
Hockney con Great Pyramid at Giza with Broken Head from Thebes, 1963, resta invece poco sopra i 3,5 milioni, perfettamente in stima. E anche Sir Damien Hirst, con Away From the Flock (Divided), leggi la piccola pecora in formaldeide del 1994, si ferma 1,9 milioni, vicinissimo alla stima bassa.
Le sorprese arrivano, come sempre, di fronte alle stime basse: Alberto Burri, in questo caso, con un Cretto bianco del 1975, che realizza 1,4 milioni, triplicando le stime del pezzo, ferme a 400-600mila sterline; anche Klein, IKB217, 1960-62, è venduto per 1,7, stima alta di 1,2 milioni. Raddoppio anche per Wesselmann, che con Study for Great American Nude #84, carboncino su carta del 1965, esce a 601mila sterline (stima alta 380); stessa sorte per Feeling Material XIV, scultura del 2005 di Antony Gormley, battuta a 577mila, su una stima alta di 400mila sterline. Ma ecco la vera “bomba” di Christie’s: un altro artista italiano, come due giorni fa è stato Giuseppe Penone, appartenente all’arte Povera: Michelangelo Pistoletto, che con Autoritratto del 62, passa da una stima di 200-300mila sterline, ad un’uscita dall’incanto per 1,2 milioni, bissando il successo di Metrocubo d’infinito, venduto sempre da Christie’s lo scorso 12 ottobre, per 690 mila, fino a ieri sera il miglior risultato mai raggiunto in asta dall’artista piemontese.

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