15 aprile 2013

fino all’11.V.2013 Dominik Lang, Missing Parts Roma, The Gallery Apart

 
Per la prima volta in Italia, Dominik Lang si immerge nel nuovo spazio della galleria romana realizzando un’opera a metà tra architettura e scultura. Bauhaus e Minimalismo -

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Per l’apertura del nuovo spazio nella zona dei Mercati Generali del quartiere Ostiense, il team di The Gallery Apart presenta la prima personale in una galleria italiana dell’artista ceco Dominik Lang, a cura di Lýda Pribišovà. Da sempre interessato ad indagare lo spazio che lo circonda, l’artista crea un’opera site specific che riempie e racconta lo spazio allo stesso tempo. Si tratta di 63 tasselli intercambiabili che coinvolgono i tre livelli sui quali si sviluppa la galleria. Se da una parte l’effetto è quello di mappatura dell’ambiente, riprodotto a coprire le finestre, rendendone quindi più difficile la percezione visiva, dall’altra Lang spinge lo spettatore a interrogarsi sulla funzione e sul ruolo dello spazio della galleria privata.
Dominik Lang, From series Missing parts (composition - table I)

Nello spazio superiore invece, più intimo e raccolto, vi è lo studio terminato da Lang a pochi minuti dall’opening.  La maquette espositiva, che si presenta come epilogo dell’intero lavoro è, allo stesso tempo, rappresentazione complessiva (e completa) delle intenzioni dell’artista. La pianta, dal forte richiamo archeologico, è stratificazione di significato. Già presenti in The Sleeping City, progetto presentato per il Padiglione Cecoslovacco alla 54esima Biennale di Venezia (2011), l’accumulo di oggetti e la loro classificazione sono elementi che rimandano al padre dell’artista, nel quale egli trova fonte di ispirazione nell’ideazione dei propri lavori. Tale accumulo, evidentemente legato alla sfera del passato e della memoria, diviene fondamentale per Lang in quanto il frutto dello scorrere del tempo è una sovrapposizione di storie, di linguaggi. Dialogare con uno spazio, anche vuoto, significa dialogare con un’architettura che ha subito dei processi di modificazione durante gli anni, e che dunque è già in quanto tale densa di senso.
«Visivamente si presenta come una sorta di plastico, ispirato sicuramente agli elementi portanti del Bauhaus», spiega la curatrice, Lýda Pribišovà, «ma è allo stesso tempo una mappatura dello spazio della galleria, un po’ come l’opera installata a parete. Per questo abbiamo deciso di collocarla qui, perché si situa in uno spazio più intimo, proprio come fosse lo studio dell’artista». L’opera, a cavallo tra architettura e scultura come tutte le opere dell’autore, si fa allo stesso tempo tavolo di lavoro, come fosse un bozzetto realizzato dall’artista prima di lavorare al proprio progetto. Lo schizzo, dunque, si fa rilievo plastico piuttosto che semplice disegno, reliquia del passato per interpretare nel presente in modo nuovo l’opera d’arte. «Le forme geometriche, che ricordano uno stampo minimalista, sono in molti casi incomplete, volutamente ‘mancanti’», continua la curatrice, «perché all’artista piace immaginare che possano completarsi in maniera sempre nuova, configurandosi in modo sempre diverso».
L’ambiente risulta modificato dal suo passaggio, si trasforma lasciandosi plasmare fino a creare una struttura portante che sembra essere stata da sempre presente.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 15 marzo 2013
dal 16 marzo al 11 maggio 2013
Dominik Lang – Missing Parts
The Gallery Apart
Via Francesco Negri, 43 – Roma
Orari: martedì – sabato 15.00-19.00 e su appuntamento

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