22 maggio 2013

La C.R.I.S.I. Etcetera, etcetera. Il solito discorso su malessere e status quo? No, l’inizio del secondo progetto di Arte Partecipativa

 

di

Etcetera, C.R.I.S.I., maggio 2013
Il titolo forse stavolta vi ha tratto in inganno perchè Etcetera è il nome del collettivo argentino, fondato da Loreto Garin e Federico Zukerfeld, che ha vinto la seconda edizione del Premio Arte Partecipativa a Bologna, annunciati durante le giornate della scorsa edizione di Arte Fiera. Il progetto, ready made sociale del concetto di crisi, ora è finalmente al nastro di partenza, e Bologna si appresta a scoprire le possibilità inaspettate della condizione-chiave dei nostri tempi. COMUNE di RICERCA per l’IMMAGINAZIONE SOCIALE INCLUSIVA, questo l’acronimo di C.R.I.S.I., che agirà come spazio di partecipazione collettiva, dove il pubblico avrà anche potere decisionale rispetto allo sviluppo del progetto stesso, che gli Etcetera raccontano così: «Durante il nostro periodo di residenza a Bologna abbiamo sviluppato una sorta di modello diagnostico che include alcuni argomenti e tematiche chiave legati all’odierna crisi: la trasformazione oggettiva, intesa come precariato, disoccupazione, caduta del potere d’acquisto, indebitamento. E gli effetti soggettivi, come lo scetticismo verso le istituzioni, la mancanza di partecipazione, le difficoltà nell’auto-organizzarsi collettivamente per risolvere problemi comuni, la rottura di legami nelle reti sociali, sentimenti di frustrazione, alienazione, crescita di suicidi e violenza. Partendo da un’analisi comparativa basata su alcuni esempi della crisi argentina del 2001, che noi conosciamo, possiamo identificare tre sintomi della patologia sociale della crisi che colpiscono l’immaginazione collettiva e hanno la loro espressione simbolica sul corpo sociale: anomia, degradazione e crisi di rappresentatività». Tre caratteristiche delle problematiche attuali, alle quali il pubblico potrà donare la propria testimonianza, entrando in contatto con gli artisti scrivendo a crisiproject@gmail.com Per ora a Bologna sono comparsi una serie di manifesti, ma qualcosa lascia presagire che C.R.I.S.I. Si paleserà di nuovo, con le modalità di “condivisione” che accompagnano le dinamiche del gruppo sudamericano. 

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