18 luglio 2013

Finissage Giuseppe Ciracì, A Windsor Lecce, Palazzo Vernazza Castromediano

 
I disegni anatomici di Leonardo sono l’occasione per realizzare altri disegni che si allargano in mappe dove compare anche la scrittura. Ma in mostra c’è anche un video, che testimonia la mescolanza dei linguaggi che dall’antico arrivano ad oggi -

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La mostra personale dell’artista brindisino Giuseppe Ciracì rappresenta un compendio dei mestieri dell’arte contemporanea strutturato sulla relazione; con la doppia curatela di Martina Cavallarin e Massimo Guastella e l’appoggio congiunto delle due gallerie tarantine Co.61 e Rossocontemporaneo, ha offerto a quella che a volte ambisce ad essere la capitale culturale della Puglia un’occasione di incontro tra diverse professionalità.
Giuseppe Ciracì, dal ciclo A Windsor_© fotografia Cristina Principale
Il titolo “A Windsor” richiama ed introduce al nucleo fondante del ciclo in esposizione, disvelando la meta idealmente raggiunta dalla mente creativa dell’artista; a Windsor infatti sono preziosamente custoditi i disegni di anatomia di Leonardo Da Vinci che Ciracì utilizza in questo ciclo di opere, mettendoli in stretto dialogo con i suoi nella stessa cornice e rispettandone integralmente il valore, tanto da intitolare i lavori con il codice identificativo degli originali leonardeschi conservati presso la Royal Library del Castello di Windsor. Nel percorso espositivo a Lecce sono state proposte ventiquattro delle opere del ciclo a cui Ciracì continua a lavorare, e attraverso il quale si coglie, con grande forza, l’impianto didattico che per deformazione professionale accademica influenza l’artista e lo caratterizza. 
Un video esplicativo, a cui è dedicata interamente una delle cinque sale dell’esposizione, suggerisce il legame con gli importanti studi critici su Leonardo di Carlo Pedretti. Ciracì ricama dettagli anatomici accanto ai disegni rinascimentali, assemblandoli come in un collage carta su carta con appunti e riflessioni grafiche molto fitte che appaiono come mappe tematiche con evidenti collegamenti visivi; cosicché mantiene l’impianto della raccolta di Windsor che si costituisce di fogli provenienti da manoscritti smembrati e successivamente incollati, non rilegati insieme e di differente formato, mettendo a confronto diretto la vetustà delle pagine di Leonardo alla contemporaneità del suo tratto. La gestualità e la scrupolosa attenzione fisiognomica descrivono al dettaglio visi e corpi che non sono mutati nel tempo ma che rappresentano un ideale e, allo  stesso tempo, reale approfondimento anatomico. Ad accogliere il visitatore, un allestimento armonioso (quasi mimetico) con gli ambienti e le pareti dello storico Palazzo Vernazza, con un’evidente integrazione tra l’architettura e le opere.
Un fil rouge da considerare come possibile chiave di lettura è lo studio emblematico sull’impronta digitale, intesa come presenza che, ingrandita e ispezionata diventa una texture colorata, contestualizzata in alcune opere e celebrata nell’ensemble di quattro pezzi A|B|C|D e che richiama all’installazione dell’ultima sala con diverse decine di fogli bianchi che ne ricoprono interamente il pavimento, sui quali l’artista ha voluto raccogliere le orme del calpestio dei visitatori, lasciando così traccia dell’esperienza della mostra. 
Cristina Principale
visitata il 5 luglio 2013
Dal 5 al 18 Luglio 2013
A Windsor – Giuseppe Ciracì
Palazzo Vernazza Castromediano, in Vico Vernazza (73100) Lecce

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