26 settembre 2013

ArtLab 13. A Lecce la cultura del territorio, e domani si parla di centri culturali, nuove forme di gestione e smart cities

 

di

MUST, particolare esterno dell'ex convento di Santa Chiara, Lecce
Si sono ritrovati a Lecce, invitati dalla Fondazione Fitzcarraldo di Torino, per la sesta edizione di ArtLab, oltre duecento innovatori dal mondo che affrontano in termini dell’innovazione sociale a base culturale, dalle smart cities alle Capitali europee 2019, dal progetto Europa 2020 al sistema degli grandi investitori. 
La cultura, insomma, come elemento trasversale che informa i diversi assi delle politiche. E che condiziona anche territori, cambia prospettive, allarga orizzonti. 
Domani, per il festival, la giornata è particolarmente calda, proprio per il rendicontare cosa e come dovrebbe cambiare sul suolo italiano con l’introduzione di forti politiche culturali. Si comincia alle 10, a Palazzo Turrisi, con un talk intitolato “Audience development: practices and tools in the European context” dove l’Audiences European Network racconterà alcune buone pratiche di coinvolgimento del pubblico culturale già sperimentate in Europa.
Ai Teatrini, alla stessa ora, alcuni dei più attivi centri culturali di Puglia, Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, tra cui Museo Carlo Zauli, Esterni, Cascina Cuccagna di Milano, il ferrarese Spazio Grisù, il Farm, Favara e The Hub, da Roma, si incontrano per discuterne in un’ottica di scambio di esperienze da condividere con il pubblico in “Identità e sostenibilità dei centri culturali indipendenti”, per raccontare anche come sia necessaria la loro sussistenza come humus culturale di un Paese intero. Alle 15.30, ancora ai Teatrini,  saranno invece le soprintendenze, gli operatori che gestiscono l’offerta culturale e diversi esperti, tra cui Giovanna Barni di CoopCulture, Francesca Imperiale, per l’Università del Salento, Marcello Minuti di Struttura, Roma e Luca Zan, dell’Associazione GIOCA dell’Università di Bologna ragioneranno su “Nuove forme di gestione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali”.
La prospettiva di un mondo nuovo, in tutte le lingue e sotto molteplici punti di vista, compresa la Lingua Italiana dei Segni (LIS), le mappe tattili e i programmi in braille. Perché la cultura sia un modello di rinascita totale. 

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