30 ottobre 2013

Finissage Jesse Wine, Travelling white man Roma, CO2

 
“Travelling white man” è il titolo della prima personale di Jesse Wine in Italia. La passione dell’artista inglese per il viaggiare è in tema con l’imminente futuro della galleria: così Giorgio Galotti saluta Roma e si muove verso Torino

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Prossimo è il trasferimento della galleria CO2 a Torino, che avverrà a Novembre durante i giorni di Artissima. La mostra inaugurale, dall’indicativo titolo The cock-crow – letteralmente, il canto del gallo – è un progetto di lancio per presentarsi alla città con alcuni degli artisti che hanno già condiviso il percorso della galleria. Questa migrazione trova una straordinaria assonanza nel lavoro di Jesse Wine, che del concetto di viaggio come esperienza vitale, intrinseca all’esistenza dell’uomo, ha fatto il fulcro attorno a cui ruota questo lavoro. Wine attraverso le sue sculture racconta la sua storia personale con una linguaggio universale. La mostra colpisce per la sua freschezza e per la sua sincerità, per il rapporto quasi fisico che riesce ad instaurarsi fra osservatore ed opera. 
Jesse Wine, Travelling white man, vista della mostra, Roma, CO2
Lontano dalla tentazione del minimalismo ad ogni costo, Wine realizza un lavoro fortemente materico e quasi barocco, le sue sculture sono infatti tattili, vive ed esteticamente appaganti sia per l’occhio che per lo spirito. Cromaticamente vivaci nella loro luminosa tridimensionalità, raccontano di un giovane artista che vede nel viaggio, inteso come dialogo e confronto con realtà diverse, una necessaria forma di crescita. Wine nelle sue opere riesce a fondere tutta la sua straripante energia vitale con una potente vocazione artigianale del fare manuale, dando vita ad un lavoro perfetto nella sua iconica e ironica monumentalità. Cinque sculture in ceramica smaltata, poggiate ognuna su un plinto, elemento tipico della statuaria classica, creano un percorso ideale all’interno del quale Wine offre una panoramica su alcuni dei clichés connessi al mondo dell’arte, come il concetto di mercificazione dell’opera che l’artista volutamente estremizza in modo paradossale. Una delle sculture in mostra rappresenta delle cinture che, emancipate dal loro ruolo di merce di scambio, abitano da protagoniste la galleria, desacralizzando uno degli spazi tradizionalmente deputati all’arte. L’operazione critica di Wine, seppur permeata di un’ironia non troppo velata, viene ulteriormente stemperata dal suo autoritratto, un ibrido dai tratti somatici infantili ma possente come una presenza totemica, che dissacra l’aura divina dell’artista con spirito autocritico e autoironico. 
La scelta di utilizzare dei plinti a sostegno delle opere non è casuale, le tavole che li compongono, infatti, prima di essere utilizzate, sono state ospitate negli studi di artisti romani che su di esse hanno lasciato le traccia indelebili del loro lavoro. L’opera nella sua totalità  risulta così il prodotto dell’osmosi culturale ricercata da Wine, il cui volto scultoreo al centro dello spazio espositivo sembra esprimere un benaugurale in bocca al lupo alla galleria mentre riecheggiano come un eco le parole: “travel white man…”.  
Marta Napoleoni
mostra visitata il 26 settembre 2013  
Jesse Wine
Co2 Gallery
Via Piave 66 – (00187) Roma
Orario: lunedì – venerdì, 15 – 19 e sabato su appuntamento
Info: 06 45471209 – info@co2gallery.com – www.co2gallery.com

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