07 novembre 2013

QUI!Group, seguendo la lezione di Adriano Olivetti. E la cultura arriva con i Buoni Pasto

 

di

Palazzo Reale, Milano

Ve lo avevamo raccontato qualche mese fa, come un’iniziativa che avrebbe potuto avere una grande ricaduta nella fruizione culturale da parte di dipendenti aziendali e utilizzatori di Buoni Pasto QUI!Group. 
Seguendo gli insegnamenti di Adriano Olivetti, secondo il quale «il tesoro insostituibile della cultura deve essere dato a ognuno con estrema abbondanza e con amorosa sollecitudine» il progetto QUI!Cultura è forse uno dei tanti modi possibili per l’Italia, e soprattutto per gli italiani poco usi alle abitudini culturali, di iniziare un nuovo percorso con qualcosa come 600mila carnet mensili contenenti Buoni Pasto che, come in una scatola cinese, a loro volta offrono la possibilità di partecipare a iniziative culturali e di svago a condizioni agevolate: riduzioni sul biglietto d’ingresso a teatri, dal Piccolo di Milano al Regio di Torino, dall’Auditorium a Palazzo Reale, oltre a sconti ai bookshop. L’iniziativa, ideata da Welfare Company Srl, Società controllata dalla stessa QUI! Group Spa «ha una triplice importante valenza: un plus che offriamo nel quadro delle iniziative di ricreazione/istruzione/cultura che le Aziende dedicano ai propri Dipendenti ed è ampiamente dimostrato che la fruizione culturale è benessere; è uno strumento di facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta culturale del nostro Paese che ha la finalità di sostenere il nostro inestimabile patrimonio culturale; apre, a costo zero, un canale privilegiato di comunicazione verso migliaia di Persone che ricevono il coupon» spiega Giovanni Scansani Amministratore Delegato dell’azienda.  600Mila utenti finali dei servizi di QUI! Group appartenenti ad oltre 7mila realtà tra aziende private e Pubbliche Amministrazioni dislocate in tutta Italia, hanno potuto beneficiare dell’iniziativa, che non fermerà qui il suo approccio didattico-filantropico: nel 2014 le emissioni del coupon saranno caratterizzate da differenti layout che riprodurranno, promuovendone la conoscenza, le opere degli artisti italiani emergenti. Bella storia, che però non toglie il solito neo: la cultura è un diverso passatempo?

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