05 febbraio 2014

La storia dell’arte cancellata dalle scuole d’Italia? A rimediare ci pensano i rivoluzionari della Collezione Guggenheim

 

di

Umberto Boccioni - La Risata - 1911 - olio su tela - The Museum of Modern Art, New York

Sono rivoluzionari, come quelli del titolo che hanno scelto per mettere in piedi tre cicli di “Art Classes”. Stiamo parlando della Collezione Guggenheim, in collaborazione con la Fondazione di Venezia, e del suo programma “A scuola con i rivoluzionari”, che da febbraio al prossimo novembre, in una serie di giornate e visite guidate metterà a disposizione per tutti la possibilità di imparare la storia dell’arte Medioevale e Gotica, Rinascimentale e Barocca e quella Moderna, dall’800 fino ad oggi. Ed è un segnale piuttosto emblematico se il primo corso ha già fatto registrare il tutto esaurito tra i posti disponibili. 
Sarà davvero un caso che un grande numero di pubblico voglia avvicinarsi a Giotto, Simone Martini e Masaccio? E proseguendo Leonardo, Caravaggio, Rembrandt, Manet e Boccioni? 
Le lezioni, sono a cura di Alessandra Montalbetti, della Soprintendenza di Brera, a Milano, che porterà l’accento sulla capacità dei protagonisti di essere non semplici artisti, ma menti geniali in grado di mutare per sempre il corso della storia dell’arte: sono i veri moderni, gli autentici contemporanei, i rivoluzionari appunto, nonostante il clima culturale non fosse sempre favorevole e nonostante le difficoltà di essere compresi dagli stessi committenti. Un bagno d’arte, a un prezzo decisamente modico: 110 euro a ciclo, per i soci del museo 80, e per gli insegnanti di ogni ordine e grado 40 euro. 
Che ci pensino, i signori che non hanno reintrodotto le ore di storia dell’arte tagliate nella scuola pubblica, all’effetto che fa. membership@guggenheim-venice.it per le prenotazioni. 

2 Commenti

  1. Certo che la storia dell’arte va insegnata nelle scuole, ma soprattutto nelle scuole PRIMARIE (elementari) va insegnato ai bambini a disegnare e dipingere come ha fatto la nostra Fondazione nel 2011 con il progetto L’ARTE VA A SCUOLA Alla Basile, una scuola della periferia di Roma con 620 bambini. In quella scuola avevamo avviato già dal 2009 il progetto LA MUSICA VA A SCUOLA raccogliendo risultati straordinari. Anche con l’arte abbiamo avuto ottimi risultati con una giovane docente dell’Accademia Belle Arti di Roma che ha insegnato ai bambini a disegnare e dipingere, ma soprattutto l’arte ha contribuito alla loro formazione come persone. Infatti in ogni banco la coppia di bambini disegnava sul foglio un soggetto sia a tema, dato dalla maestra o riprodotto da una immagine imparando l’inquadratura, la prospettiva etc. Poi i bambini stendevano i colori imparando a miscelarli condividendo al centro il piattino di plastica con i colori base e spesso accadeva che il bambino prepotente se lo portava dalla sua parte impedendo al compagno di utilizzare i colori. Quindi l’arte e la musica sono state utilizzate come veicolo per la formazione dei bambini per prepararli al vivere civile in una società. Ovviamente la musica con l’orchestra ha ottenuto risultati maggiori dato che tutti i bambini partecipavano insieme al raggiungimento dello stesso risultato che è di produrre un unico suono. L’arte invece è più individuale, ma ha anch’essa una notevole capacità di formazione perché come la musica ha una grande attrazione sui bambini. Alla fine dell’anno scolastico è stata realizzata una mostra con oltre 700 lavori e i bambini con i genitori sono stati orgogliosi dei risultati raggiunti. Ovviamente molti bambini, come nelle musica, hanno dimostrato passione, impegno e talento più di altri, ma tutti erano entusiasti di aver partecipato al progetto che ha INCLUSO tutti. Purtroppo la Fondazione Cusani Onlus non è riuscita a trovare i fondi per proseguire il progetto avendo già l’impegno della musica che sta procedendo con grandi risultati. Ritengo che queste iniziative dovrebbero essere adottate dallo Stato perché la musica strumentale e l’arte praticata sono FONDAMENTALI per la formazione dei bambini ai quali vanno insegnate sin dai 3 anni. Dario Cusani, presidente.

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