15 febbraio 2014

Piero Portaluppi o del “rapporto tra natura e architettura”. Se ne parla allo Spazio Oberdan di Milano

 

di

Piero Portaluppi, Cadarese casa abitazione personale

Nuovo appuntamento del ciclo dedicato al paesaggio e alle sue interazioni con il contemporaneo, promosso dall’’Associazione Elda Cerchiari Necchi, allo spazio Oberdan di Milano. Lunedì il punto si focalizzerà su quelle che sono le interazioni tra la realtà naturale e architettura, con il “paesaggio elettrico di Piero Portaluppi”, architetto emblema di Milano, con la presentazione di Paolo Volorio, docente al Politecnico nel corso di Caratteri Costruttivi dell’Edilizia Storica.
Una sorta di appuntamento più che monografico, perché Portaluppi sarà indagato non attraverso la sua produzione generale ma nel rapporto creato, all’inizio della sua carriera, con il paesaggio alpino della Valle del Toce, in seguito all’incarico di progettare alcune centrali idroelettriche volute dal suocero Ettore Conti, tra il 1913 ed il 1927. 
Ironiche, surreali, costruzioni di un’altra era, le centrali elettriche di Portaluppi diventano nel paesaggio alpino dei simboli che travalicano la loro mera funzione per diventare emblemi estetici, d’avanguardia industriale, dove sono forti i riferimenti rinascimentali con la creazione di giardini annessi agli edifici, in modo da mediare la razionalità delle mura con la natura circostante, e utilizzando i materiali locali. Un percorso inedito nella storia architettonica del progettista milanese, che impreziosisce il paesaggio anziché degradarlo. “La cultura è una risorsa fondamentale per il nostro Paese: questa realtà va ribadita con forza, affinché si alimentino conoscenza, formazione e creatività, favorendo al tempo stesso sviluppo economico e scenari adeguati al presente” è la mission degli incontri, e anche dell’Associazione Necchi. Che prende come forma della propria conoscenza la “microstoria” che possa costruire la “macrostoria”. Appuntamento alle 18, ingresso libero.

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