03 marzo 2014

Fino al 6.III.2014 Ciro Vitale, La Memoria dell’Oblio D.A.F.NA., Napoli

 
Il rogo della cultura da mass media. Una provocazione a cui l’artista dà corpo attraverso libri bruciati, installazioni e performance, in cui cercare una speranza -

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Incendiare un libro è un atto di estrema violenza. Moltissimi sono i roghi che si sono ripetuti nella storia dell’uomo ai danni della conoscenza e della consapevolezza: da Diocleziano a Martin Lutero, dal “falò delle vanità” ai Bücherverbrennungen nazisti, fino alla distruzione della Biblioteca Nazionale di Sarajevo, distruggere libri significa perpetrare la damnatio memoriae della verità, la lacerazione dell’identità di un popolo. E se per una volta fosse “il popolo” a “bruciare” la cultura generalista propinata ogni giorno da una società distopica che subdolamente gli proibisce di sviluppare un pensiero critico?  
Ciro Vitale ribalta la storia e lancia la sua provocazione nella mostra La memoria dell’oblio, a cura di Maria Savarese alla DAFNA Gallery di Napoli, epilogo di un’intensa azione performativa. 
Ciro Vitale, La Memoria dell’Oblio, vista della mostra
L’esposizione è un continuo spostamento ideale tra presente e passato, tra realtà e pensiero, tra contenitore e contenuto, Vitale gioca sull’ambiguità del potere della comunicazione, possibile mezzo di oppressione e di ribellione insieme. 
Il libro è per l’artista simbolo di conoscenza e di speranza, scrigno della memoria e arma di resistenza, ma allo stesso tempo veicolo di una cultura di massa troppo spesso superficiale ed immemore. È attorno al significato dicotomico attribuito ai testi che si sviluppa la mostra: da un lato i libri combusti, macerie di  di un insigne passato finito nell’oblio, tra cui però ancora spicca un barlume di speranza, rappresentato da alcuni libri in cera illuminati: la cera è un materiale delicato ma resistente proprio come il pensiero utopico che – come afferma l’autore- è assolutamente necessario al cambiamento. I libri sono racchiusi in teche di plexiglass, un modo per conservare la memoria e rinviarla al pubblico che ne diventa parte attraverso la superficie riflettente. 
Dall’altro lato della sala un’intera parete accoglie libri di cera, bianca e nera, sulla cui copertina affiorano, colore su colore, frammenti di testi di Marx, Gramsci, Tronti e Negri a grandi caratteri per evidenziare la natura universale dei testi, una memoria ancora fervente che sembra pronta a balzare fuori dalla forma. 
Ad interrompere la sequenza dei libri è una maschera da saldatore che incornicia un piccolo schermo: avvicinandosi alla fessura è possibile assistere alla drammatica azione performativa ed osservare il rituale dell’artista che, quasi con rigore scientifico, si dedica della combustione di ogni testo.
La ricerca di Ciro Vitale ha alla base il connubio tra arte e politica e quindi tra arte e vita, una corrispondenza che muove parallelamente la sfera professionale e quella personale. La mostra è una tappa di un percorso artistico mai disgiunto da un impegno civile costante: l’artista è, infatti, anche uno dei fondatori dello spazio Di.St.Urb. (Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi) di Scafati, luogo di riflessione e di “azione” condivisa in cui l’arte incontra e si confronta costantemente con il presente.
Ilaria Tamburro
mostra visitata il 30 gennaio 2014 
Dal 31 Gennaio al 6 Marzo 2014 
D.A.F.NA.
via Santa Teresa degli Scalzi, 76
80135 – Napoli 
Orari: dal lunedì al sabato  dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00
Info: +39 333.75.30.500 – info@dafna.it – www.dafna.it

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