05 aprile 2014

A salvare Mirò ci pensa un produttore cinematografico. Rui Costa Reis offre 60 milioni di dollari per la collezione di stato portoghese dell’artista

 

di

Joan Miró - Il cacciatore (Paesaggio catalano) - 1923-24 - Museum of Modern Art, New York
Era stata annullata lo scorso 4 febbraio, per una disputa legale, l’asta di Christie’s che avrebbe dovuto mettere all’incanto la raccolta di stato portoghese di Joan Mirò. Un respiro di sollievo per molti, ma poi una nuova smentita: l’asta è stata solamente posticipata il prossimo giugno, e il Portogallo potrebbe perdere così uno dei suoi tesori più preziosi. 
Ma ecco che arriva il supereroe, talmente calato nella parte che -alla fine dei conti- con Hollywood ci lavora proprio. Parliamo di Rui Costa Reis, 46 anni, angolano, imprenditore agricolo e produttore cinematografico, e da oggi anche offerente di 60 milioni dollari per 85 pezzi del Maestro Catalano, venduti per sanare i conti in rosso del governo portoghese.  
Il patto? Per 50 anni le opere saranno a Porto, città natale della madre di Costa Reis, anche se attualmente il governo non ha proferito risposte. Secondo Christie’s la collezione è una delle più grandi e importanti mai messe in vendita del pittore spagnolo, ma il Premier Pedro Passos Coelho ha rimarcato: «Il governo è determinato a vendere i dipinti, perché non può permettersi di mantenere e garantire la collezione». Nel maggio 2011, il Paese, infatti, ha approvato un programma di disciplina di bilancio in cambio di un pacchetto di aiuti finanziari internazionali del valore di 78 miliardi di euro. Eppure oggi, dallo smantellare la collezione e frammentarla, e tenerla unita grazie a un illuminato, e danaroso, uomo d’affari, la differenza non è indifferente!

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