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Palazzo Massimo, sede del Museo Nazionale Romano, alle 18 ospita un evento fuori dal comune. Un attore di fama internazionale, Franco Nero, legge la poesia di Gabriele Tinti ispirata a Il pugile a riposo, proprio di fronte alla statua stessa.
La scultura in bronzo del IV secolo a.C., rinvenuta nel 1800 nell’area del Quirinale, è reduce da un lungo trasferimento negli Stati Uniti, dove è stata protagonista di una mostra al MET di New York.
La forza della figura ed il mistero del momento ritratto hanno ispirato lo scrittore nella stesura di una poesia, che parla di quell’attimo dal punto di vista del pugile, immaginando il suo flusso di pensieri tra un combattimento e l’altro.
Un eroe fragile, sospeso in una dimensione in cui la sua sorte gli è sconosciuta, capace di muovere al pianto, alla compassione o all’ammirazione.
Dopo essere stato oggetto di alcuni reading al South Bank Centre di Londra e al Queen’s Museum di New York, la scrittura di Tinti arriva nella Capitale, e per la prima volta in un museo di arte antica. Un intersecazione di tutte le voci, per tutte le arti: letterarie, plastiche e live. (Roberta Pucci)
Mi piace,
Grazie Roberta!
Tinti è un mistero. Era un curatore d’ arte visiva qualche anno fa. Ora si ricicla poeta.
A breve attore.
No, questo è già il suo mestiere.