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La consegna del Premio si terrà il 7 maggio, a New York, ma già c’è da festeggiare e parecchio. Perché a vincere l’annuale American Art Award del Whitney Museum, insieme alla Andy Warhol Foundation e a Dorothy Lichtenstein, è una realtà tutta italiana: la Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Da 23 edizioni il riconoscimento va a persone e organizzazioni “animate da costante un impegno a favore del patrimonio artistico e culturale delle arti in America”. Il premio consiste in un’opera d’arte originale commissionata ad un artista americano e consegnata ai vincitori in occasione di una cena di gala, dove a presiedere alla serata saranno Susan e John Hess e Brooke e Daniel Neidich, con i presidenti onorari Bob Colacello, Jane Holzer e Agnes Gund.
A realizzare il 23esimo American Art Award sarà l’artista Josephine Meckseper, classe 1964 e già in permanenza nella collezione del Whitney. Per il grande sostegno alle arti il premio va sia a Dorothy Liechtenstein che alla Warhol Foundation, come una delle maggiori associazioni per l’attività filantropica (ha distribuito quasi 250 milioni di dollari in borse di studio a sostegno delle arti visive contemporanee).
E per Maramotti? Si legge nella nota stampa diffusa: “L’attuale generazione della famiglia Maramotti si impegna a proseguire la tradizione di famiglia tramandata per 60 anni nella promozione dell’innovazione e della qualità nell’arte della moda. Max Mara è un generoso sostenitore del Whitney Museum e ha sponsorizzato il Whitney Art Party nel 2013 e nel 2014. La famiglia Maramotti è da sempre sostenitrice appassionata e patrocinatrice delle arti visive e degli artisti viventi. Il fondatore di Max Mara, Achille Maramotti, desiderava che la propria collezione rispecchiasse l’evoluzione del pensiero artistico più avanzato del suo tempo”. E c’è decisamente riuscito, superando ogni confine non solo geografico, e questo nuovo riconoscimento né è la conferma.