18 aprile 2014

Sandretto goes to Berlin. Una serie di “Stanze” per la prima volta in Germania, in collaborazione con la Olbricht Foundation

 

di

A to Z 1994 Living Unit, di Andrea Zittel
Non è la prima volta che Fondazione Sandretto Re Rebaudengo si sposta all’estero per collaborare con altre realtà (solo l’anno scorso era stata la volta alla Whitechapel di Londra), ma per la prima volta, quest’anno, varca i confini della Germania. 
Dal prossimo 1 maggio e fino a settembre inoltrato, una parte della collezione piemontese sarà ospitata infatti dalla me Collectors Room Berlin della Olbricht Foundation. In realtà la collaborazione con l’istituzione tedesca ha avuto inizio lo scorso anno, quando nella sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino è stata ospitata una mostra delle edizioni di Gerhard Richter provenienti proprio dalla  Olbricht. 
Stavolta, in trasferta in Germania, ci saranno Matthew Barney e Thomas Demand, Saul Fletcher e Giuseppe Gabellone, Dominique Gonzalez-Foerster e Sherrie Levine, Sharon Lockhart, Sarah Lucas, Paola Pivi e Laure Prouvost, Cindy Sherman e Andrea Zittel, insieme a diversi altri, con una serie di “Stanze/Rooms” (titolo della mostra), a ricreare proprio l’idea originale di stanza come ambiente intimo della riflessione poetica. Luoghi reali o immaginari, ideali, quotidiani o fuori dal tempo per una serie caleidoscopica di medium e opere. Non è tutto però, perché insieme alle “Stanze” alla Olbricht ci sarà anche esposta la collezione privata di “costume jewellery” di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, una serie di gioielli prodotti negli Stati Uniti negli anni ’30, bigiotteria dal design raffinato e originale, accessibili e “democratici” per ogni. E se l’arte resta nelle sale, in questo caso si potrà vedere il tutto nella “Wunderkammer” della fondazione. Ambienti a tutto tondo, per una trasferta decisamente storica.

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