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Era ora, insomma, che anche il Ministero per i Beni e le Attività culturali battesse un colpo su una questione che riguarda da vicino anche l’ultima disciplina accorpata al dicastero: il turismo.
Parliamo delle grandi navi a Venezia, nel bacino della Giudecca e nel canale di San Marco, che quotidianamente invadono la laguna e che, in diverse occasioni, hanno rischiato di travolgere vaporetti o di “toccare” le rive della città. “Venezia e le sue acque devono essere tutelate in quanto patrimonio dell’umanità. Confidiamo pertanto nell’azione della presidenza del consiglio che già la prossima settimana convocherà una riunione con i tre ministeri coinvolti al fine di individuare altre soluzioni alternative e dare così piena attuazione alla legge Clini-Passera”, si legge in una nota stampa diffusa dal Mibact, e firmata dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni. “Per quanto riguarda il periodo transitorio, prendiamo positivamente atto che nel corso della riunione di oggi l’associazione delle Compagnie di navigazione ha fatto, volontariamente e unilateralmente, proprie le disposizioni della Capitaneria di Porto sulle restrizioni imposte al transito delle grandi navi nel bacino di San Marco, sospese recentemente dal Tar”, continua la nota. Che significa tutto questo? Che si anticiperà all’anno in corso il blocco del passaggio delle navi dal peso lordo di oltre 96 mila tonnellate (!) e il carburante per uso marittimo dovrà avere un tenore di zolfo non superiore allo 0,1 per cento in massa, dall’ingresso e per tutta la permanenza in Laguna. La parola ora passerà al Premier Matteo Renzi, e vedremo se saprà convincere, specialmente chi della tutela dell’ambiente, e non solo del turismo, si occupa.