25 aprile 2014

Fino al 10.V.2014 Luca Trevisani, Marie Lund Late one morning Museo Marino Marini, Firenze

 
Il limite della “forma” e della “materia” rivisto e riletto in chiave contemporanea. “Scultura lingua viva” capace di far percepire nuovi orizzonti e nuove interpretazioni -

di

La mostra voluta dal direttore artistico del museo, Alberto Salvadori, riflette sulle differenti possibilità di interpretare e concepire l’esperienza della scultura oggi. 
“Ospiti” in un museo dedicato alla scultura del Novecento, come quella di Marino Marini, le due esposizioni, indipendenti tra loro, sono accomunate dal tema della forma, dal ripensamento e dalla reinterpretazione della scultura ai nostri giorni. 
Luca Trevisani e Marie Lund sono due artisti molto diversi tra loro con percorsi, tecniche e modalità di approccio differenti.
Luca Trevisani, Glaucocamaleo
Luca Trevisani (1979) propone il progetto inedito di una video-installazione che si sviluppa su cinque grandi schermi sui quali, contemporaneamente scorrono immagini molto suggestive che focalizzano vari aspetti della materia e in particolare i suoi cambiamenti di stato. 
L’acqua e la pietra sono gli elementi protagonisti di queste immagini che fluiscono sugli schermi creando giochi di luci, di forme e di colori. Sono frammenti difficilmente riconoscibili e identificabili ma che hanno a che fare con la modificazione dello stato della materia. 
Dall’acqua, al ghiaccio passando per le cristallizzazioni e poi la cava, la pietra, la frammentazione del materiale, la fucina. Immagini che si sovrappongono, si modificano, dando luogo a un flusso magmatico, metamorfico. In sostanza una scultura in divenire, una trasformazione della materia e della forma che, partendo dall’immagine della materia e della forma, diventa scultura essa stessa.
La presenza dell’uomo è esterna a ogni video, anche se è evidente che è lui il regista di questa trasformazione, è lui l’artefice di questa metamorfosi, è colui che conduce il gioco.
Marie Lund (1976) presenta invece una serie di lavori giocati sulla forma e sulla materia ma in questo caso non prende in esame la sua trasformazione ma, essenzialmente, si orienta sui pieni e sui vuoti, sulla forma che avvolge e sulla forma avvolgente come nel caso di alcuni fogli di vetro acrilici che, posti vicino a una grande scultura in pietra di Marino Marini, paiono quasi abbracciarla, drappeggiarla, sposarne le forme seppur senza la meticolosità che invece caratterizza altre sue opere. 
Nella serie delle fusioni in bronzo che rappresentano alcuni pannelli in polistirolo che di solito vengono usati per imballare gli oggetti delicati nelle scatole, la veridicità è il punto cardine attorno al quale si incentra il lavoro. La grana del polistirolo è puntualmente riprodotta in bronzo ricreando in modo esemplare l’originale; forme geometriche dolcemente rotondeggianti, aggraziate e composte lasciano percepire la forma scultorea in sé e al contempo immaginare la forma che tali oggetti dovevano avvolgere.
Un discorso sul calco l’artista lo propone invece con Attitudes calchi in cemento tratti da una gamba di pantalone. Su questi blocchi, simili a piccole colonne, è possibile riconoscere le pieghe e la trama del tessuto, le rigide cuciture tipiche dei jeans e anche la leggera colorazione azzurrognola del denim. 
L’attenzione che l’artista pone alla superficie e alla materia degli oggetti è evidente in una serie di calchi realizzati su copie di antiche sculture greche e romane. Si tratta pertanto di copie di copie e quindi siamo lontani dalla perfezione artistica dall’originale che gli antichi avevano realizzato. Questo permette, invece, di catturare le tracce e le impronte degli artigiani che le hanno riprodotte. 
Enrica Ravenni
mostra visitata il 22 marzo 2014
Dal 24 marzo al 10 maggio 2014
LATE ONE MORNING
Luca Trevisani, Glaucocamaleo
Marie Lund
Drums
Museo Marino Marini 
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orari: 10:00-17:00, chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui