28 aprile 2014

Un nuovo, prestigioso, premio. Sir Norman Foster e Hiroshi Sugimoto vincono la prima edizione del Noguchi Award

 

di

Hiroshi Sugimoto - 101 Drive-In, Ventura - 1993 - courtesy Gallery Koyanagi, Tokyo
Saranno premiati il prossimo 13 maggio, al Noguchi Museum di New York, anche se sono stati annunciati ora. Stiamo parlando dell’Isamu Noguchi Award che vede come vincitori, e protagonisti indiscussi, Sir Norman Foster e Hiroshi Sugimoto. L’architetto di fama mondiale e l’artista più importante del Giappone sono i primi a ricevere il premio intitolato a Noguchi, ideatore e grande sostenitore dell’innovazione e delle collaborazioni artistiche. A presentare il premio una figura molto importante: Motohide Yoshikawa, Ambasciatore del Giappone presso le Nazioni Unite, a conferma dell’interfaccia ampiamente internazionale con connotazione giapponese/americana. Come da copione, l’Isamu Noguchi Award crea un dialogo, un ponte, tra l’eredità artistica del fondatore e le avanguardie dell’arte di oggi, dei designer, degli architetti e degli ingegneri in grado di sviluppare idee e progetti delle varie discipline, sempre inclini al futuro. Noguchi ha, nel corso della sua vita, maturato esperienza partendo dalla realizzazione sculture fatte di materiali semplici, come il metallo, e di forme lineari ed essenziali, dedicandosi poi ai giardini zen e da qui verso la monumentalità. 
Negli USA e non solo diventa presto noto, per i suoi spazi pubblici. L’innovazione è la sua ossessione. Oggi, il premio Noguchi ringrazia rendendo omaggio e raccontando la contemporaneità due protagonisti dalla forte personalità creativa. Jenny Dixon, direttore del Noguchi Museum di New York, dichiara di essere onorato della coppia Norman Foster e Hiroshi Sugimoto, «in quanto riflettono pienamente i principi che hanno ispirato il carattere artistico di Noguchi. Foster è noto per i suoi progetti architettonici, come ad esempio il Foster Hearst Building che incorpora lo stile di Noguchi e i sistemi innovativi di Tensegrits di Buckminster Fuller, affacciandosi allo stile ultramoderno, fatto di linee semplici, di risparmio di denaro con l’utilizzo di materiali moderni con tecnologie avanzate. Sugimoto, dalla carriera multiforme, riflette la poetica del premio per la materia oggetto delle sue fotografie.  Rappresenta il globalismo e molti dei suoi ritratti sono presenti alla Tate Gallery di Londra, al Museum of Contemporary Art di Chicaco e al Metropolitan Museum di New York». Uno specchio perfetto del temperamento determinato del grande Noguchi, forse ancora poco conosciuto da queste parti. (Martina Corbetta)

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