12 maggio 2014

Public Art utile e condivisa. Nella Milano luccicante dell’EXPO gli Orizzontale, insieme al paese di Cinisello e a HubOut riportano in vita, a cifra zero, una piazza difficile

 

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Largo Milano a Cinisello Balsamo, durante la messa in atto del progetto di Orizzontale - foto Giacomo Costa

Largo Milano è un’area di Cinisello Balsamo, popoloso paese subito a nord dei quartieri Niguarda e Bicocca del capoluogo lombardo. Una piazzetta che conteneva una concessionaria di automobili con una serie di edifici circostanti, oggi in gran parte abbandonati e in decadenza. In più, sommate a queste caratteristiche già di per sé poco attraenti, bisogno aggiungere che Largo Milano si trova al confine con zona Crocetta, quartiere difficile sia a livello urbanistico che d’integrazione, con un’altissima densità di cittadini immigrati. Eppure in questo strano limbo, come spesso accade, si è in presenza di un luogo dalla coesione sociale molto forte: lo spiazzo è meta di incontro di etnie, di diversi tipi di utenti di altrettante fasce d’età e culture.
Tutto questo attualmente gestito da un comitato di quartiere, nonostante l’area appartenga ad un privato, il brand AXIOMA, che si occupa della costruzione di software. 
Cosa succede quindi? Succederà che nei prossimi anni la piazza verrà “dotata” di un edificio di 15 piani, residenziale e commerciale, che probabilmente cambierà non poco la “facciata”, ma nel frattempo la popolazione che continua a vivere intorno a Largo Milano ha bisogno di uno spazio da poter condividere in maniera migliore, se possibile sopperendo alle carenze funzionali dello spazio, come la totale mancanza di zone d’ombra e la necessità di alcuni elementi che permettano lo svolgersi di attività da parte delle associazioni locali.
Da un anno sta pensando a questa particolare area e al rinnovamento della sua vita il Laboratorio Creativo HubOut, che ha dato vita a ZAC – Zone Artistiche Condivise (www.zoneartistichecondivise.it), coinvolgendo la cittadinanza di Cinisello e raccogliendo una serie di idee per lo sviluppo di Largo Milano, a cui ha pensato lo studio Orizzontale
Esatto, proprio il vincitore del contest YAP MAXXI 2014, con la quinta teatrale-installazione intitolata Otto e mezzo, che nella loro pratica puntano a innescare processi di collaborazione tra e per i cittadini, ideando interventi temporanei e architetture minime, come successo a Cinisello, dove attraverso una serie di materiali di scarto delle ditte circostanti sono in corso di realizzazione  una tettoia di 30 metri quadri per fornire riparo dal sole durante il periodo estivo, due elementi integrati per il relax, un palco, tavoli e piante, in due uniche forme di circa 60 metri quadrati l’una; un magazzino per utensili (per i volontari che si occuperanno della manutenzione della piazza) e una delimitazione verde tra lo spiazzo e la sede stradale. 
Anche in questo caso, però, non c’è un “costruttore” con la cittadinanza inerme che sta a guardare: gli Orizzontale hanno messo a punto un laboratorio a cielo aperto in cui, insieme a più di venti studenti provenienti da tutta Italia, selezionati con un’apposita open call, cittadini e comunità locale, hanno lavorato per la nuova identità di Largo Milano. Che mostrerà il volto del suo futuro a partire da dopodomani, data finale di un “cantiere” realizzato con minimi fondi e massimo entusiasmo collettivo.
Un’ottima lezione per la Milano dell’EXPO, per un nutrimento del pianeta che passa non solo per lo smantellamento e la ri-cementificazione, ma per un pensiero poetico (e molto politico) sulla vita degli scempi urbani che amministrazioni locali, abusivismo e collusioni varie ed eventuali, ci hanno “regalato” dalla seconda metà del ‘900 in poi.

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