18 maggio 2014

C’è anche la biennale di Montréal. Che guarda a “L’Avenir” schierando 50 artisti da 22 Paesi dopo le ultime, difficili, edizioni

 

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Il tema è in linea con il presente, ma soprattutto con la sua storia “personale”, che ha visto le ultime edizioni provate da una serie di difficoltà con organizzazione e reperimento fondi. Oggi invece la Biennale canadese di Montréal, fondata nel 1998, cerca un riscatto e lo fa annunciando già da ora i suoi artisti e il suo tema, che prenderanno corpo a partire dal prossimo 22 ottobre, fino al gennaio 2015.

La manifestazione, che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso autunno era stata posticipata perché la nuova direttrice, Nicole Gringras, aveva dato le dimissioni nel febbraio dello scorso anno, solo sei mesi prima dell’inizio della manifestazione. Ma si guarda Avanti, e così a scrivere de “L’Avenir”, questo il titolo scelto dai quattro curatori Gregory Burke, Peggy Gale, Lesley Johnstone e Mark Lanctôt, saranno 50 artisti provenienti da 22 Paesi, tra cui si contano Ryan Gander, Dominique Gonzalez-Foerster, Thomas Hirschhorn, Shirin Neshat e Lawrence Weiner.

E come in ogni biennale che si rispetti anche qui si promette una vasta gamma di opere e medium che comprendono film e video, scultura , fotografia, pittura , installazione e performance per una serie di “esperienze” che ricordano vagamente l’idea di Juliana Engberg e della sua –ancora in corso- Biennale di Sydney: momenti di contemplazione , inviti alla meraviglia , occasioni di scambio e chiamate all’azione.

«Punti di vista raccolti da diverse storie, indagini nelle tradizioni dell’arte, in contesti culturali differenti e mobili,  la BNLMTL 2014 proporrà inevitabilmente visioni molto diverse del futuro. Molte opere affrontano preoccupazioni geopolitiche, l’insinuarsi di questioni etiche e suggeriscono alternative economiche, mentre altre sottolineano ciò che sarà “l’arte a venire”, cercando di dimostrare la sua efficacia e cosa diventerà», ha spiegato il co-curatore Burke.

Cooprodotta con il Musée d’ art contemporain de Montréal, la direzione è di Sylvie Fortin, che ha dichiarato: «Tutte le iniziative de La Biennale de Montréal si fondano sul rischio e la sperimentazione . Il suo obiettivo è quello di sostenere pratiche artistiche e progetti curatoriali stimolanti, in grado di offrire al pubblico una alta varietà di esperienze». Chissà se si tornerà a volare anche a queste latitudini.

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