11 giugno 2014

Antony Gormley, scultore per alberghi. A Londra una camera decisamente artistica, sulla facciata del New Beaumont Hotel

 

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Antony Gormley Room. Photo: Stephen White
Fuori una scultura composta da una serie di volumi quadrati e rettangolari, a forma di un uomo stilizzato e accovacciato su sé stesso, dentro una suite decisamente particolare: quattro metri quadrati con un’altezza di dieci. È il nuovo intervento dell’artista inglese Antony Gormley al New Beaumont Hotel di Londra, chiamato non a caso Room, che è stato descritto così: «La stanza contrappone un esterno a forma di corpo, formato da grandi masse rettangolari, con un’esperienza interiore all’interno. La stanza è chiusa a livello del corpo umano, ma ha persiane alte e aperte soprastanti. La luce che filtra d’alto mi permette di scolpire le tenebre, e la mia ambizione per questo lavoro è affrontare il monumentale con la più personale, intima esperienza», ha detto Gormley, nato a Londra nel 1950, e attivo sulla scena dai primi anni ’70, a indagare le relazioni tra corpo umano e corpo scultoreo, in relazione tra la natura e il cosmo. 
Anche in questo caso lo spazio dell’arte diviene il teatro per nuovi accadimenti, per nuovi comportamenti, pensieri e sentimenti. Turner Prize nel 1994, il suo intervento al New Beaumont, in Brown Hart Gardens, a Mayfair, è stato richiesto  da Grosvenor in collaborazione con Corbin & King Hotels: i due rinomati cuochi, Chris Corbin e Jeremy King, lavoreranno qui. Opening nell’autunno 2014. Chi ci racconterà l’esperienza di passare un po’ di tempo in questa nuova camera “ad arte”?

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