11 giugno 2014

Fino al 13.VI.2014 Mario Milizia Marsèlleria, Milano

 
Una narrazione leggera e asettica. Il linguaggio di Milizia si muove tra diversi media, con un ordine interno definito e un'impersonalità costante -

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Non so da dove cominciare a scrivere la recensione di questa complessa esposizione di Mario Milizia in mostra alla Marsèlleria di Milano, e allora, imitandolo, tento un approccio musicale: ascolto un brano di Thomas Gold. Comincio a entrare in sintonia. Capisco che non devo cercare di definire il suo lavoro, di circoscriverlo troppo. Allora provo a descriverlo, il più piano possibile, usando un linguaggio apodittico (per il resto, rimando al bel testo di Fantom che accompagna la mostra).
In mostra sono presentati due video: Eyes wide open e Maxisequestro. A ciascun video è correlato un lavoro di pittura: rispettivamente Tramonti d’Ibiza e Catalogue d’une collection de tableaux de diverses écoles, spécialement des écoles italiennes. Tramonti d’Ibiza è accompagnato da un insieme di sculture che prendono il titolo di Modernismo cinese
I titoli dei lavori, così elencati, suonano molto oscuri e irrelati. In realtà suggeriscono le volatili componenti del pensiero di Milizia che sono adagiate su una struttura ordinata e composta, di impianto narrativo.  La musica dà l’avvio ad entrambi i video. Procedendo, si rivela l’occasione che ha dato luogo alle opere di pittura e scultura, quindi entrambi i filmati ne narrano la genesi. Il mezzo è trattato in modo asettico e impersonale.  Forse per esaltare l’aspetto concettuale – ma sto interpretando. 
Eyes wide open sfrutta il principio di circolarità, Maxisequestro si sviluppa su una linea temporale principio-fine. Col primo lo spettatore sembra venire in contatto con il mondo intimo dell’artista, del suo fare artistico, dei suoi “incontri” (Rothko e Rhys Caparn, per esempio). Nel secondo la dimensione storica conduce il gioco: assomiglia più ad un’investigazione. In entrambi lo spettatore non può che lasciarsi condurre dallo sviluppo logico della mente dell’artista, dai suoi passaggi, più spesso dai suoi salti e dalle connessioni che ne seguono. 
Milizia gioca sullo straniamento in modo contrario alla norma – qui non interpreto. Lo spettatore amante del controllo logico-razionale-interpretativo sull’opera si trova spiazzato, o meglio, si trova totalmente immerso nel lavoro dell’artista. Il successo sinestetico di Milizia è totale. 
Mi permetto di scrivere che è un lavoro di qualità, originale, completo. In particolare è un lavoro davvero pensato, la cui stringente coerenza formale, senza sbavature, gli conferisce un valore aggiunto. Merita una visita, che poi è un incontro; tornata a casa dalla mostra, la prima cosa che ho fatto è stato cercare su internet di dare un volto vero all’artista: la sua faccia era l’unico pezzo che mi mancava per fare la sua conoscenza, come se il suo fosse stato il volto vagante e nascosto di uno dei reperti che popolano Maxisequestro.
Francesca Coppola
mostra visitata il 23 maggio 
Dal 15 maggio al 13 giugno 2014
Mario Milizia
Marsèlleria
Via Paullo 12/A (20135) Milano
Orari: da lunedì a venerdì dalle ore 09 alle ore 13 e dalle 14 alle 20
Info: 02 76394920, www.marselleria.com

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