16 giugno 2014

“One Met. Many Worlds”. Il museo dei musei anche per chi non parla l’inglese, con una guida digitale dedicata a tutti gli idiomi del mondo

 

di

il Met di New York
C’è poco da fare: quando si parla di grandezza di un museo, da tempo, non può che venirne in mente uno; il Metropolitan Museum of Art di New York. Che dopo l’apertura di 7 giorni a settimana, dopo la digitalizzazione di migliaia di immagini in alta risoluzione disponibili a tutti sul web, ora lancia la sua nuova guida interattiva, che vuole coinvolgere e far partecipare dei tesori del Met tutto il pianeta. Come? Parlando le lingue di tutti. Si chiama infatti “One Met. Many worlds” la nuova funzione del sito del museo, che permette di vedere oltre 500 punti salienti della collezione newyorkese, e soprattutto di “leggerla”, nella propria lingua, scavalcando così le problematiche per i non anglofoni. 
Arabo, cinese, francese, tedesco, italiano, giapponese, coreano, portoghese, russo, spagnolo e tedesco, oltre all’inglese, sono le lingue in cui saranno accessibili “dettagli” delle opere in mostra o i concetti universali della storia dell’arte. «”One Met. Many Worlds” è un altro strumento digitale innovativo per sperimentare la collezione del Museo: incoraggia il nostro pubblico a giocare ed esplorare. Questo è il primo capitolo di quella che spero sarà un approccio multi-linguistico del Met, specchio dell’attività “promozionale” delle diverse culture all’interno del museo», ha dichiarato il direttore Campbell. 
Accanto alle singole opere d’arte con le descrizioni dei curatori accanto ai raggruppamenti tematici di dettagli dell’immagine, la funzione web include le voci degli esperti del Met e anche quella del pubblico, invitato a lasciare tracce dei propri abbinamenti, condividendo le loro creazioni sulla “galleria dei visitatori”. E per la fine di giugno è prevista l’edizione Kindle della Guida, che potrà essere pre-ordinata su Amazon. Insomma, non ci sono più scuse per conoscere una delle collezioni più affascinanti e complete del mondo. Anche per chi mastica poco oltre l’italiano, nel nostro caso.

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