02 luglio 2014

Venezia nella bufera salva la cultura. Il CdA dei Musei Civici, in scadenza, prorogato per un altro anno

 

di

Cà Pesaro, androne
Poco meno di un mese fa la bufera: tangenti per il Mose e il sindaco Giorgio Orsoni e l’ex governatore del Veneto Galan, solo per citarne due, indagati e ai domiciliari. 
Ora che Orsoni si è dimesso dal ruolo di primo cittadino si scopre che uno degli ultimi atti da sindaco è stato confermare per un altro anno il CdA, scaduto a maggio, della Fondazione dei Musei Civici veneziani. A confermarlo sono stati il presidente dell’istituzione Walter Hartsarich, il direttore Gabriella Belli e il segretario amministrativo Mattia Agnetti.
«Il bilancio 2013 si è chiuso in attivo per circa 49 mila euro e chiude un triennio positivo sul piano dei ricavi, confermando, a dispetto dei “gufi”, l’andamento positivo dei ricavi della Fondazione Musei, cresciuti in tre anni del 21,5 per cento, con circa 5 milioni di euro in più di risorse. Anche i primi sei mesi del 2014 confermano un andamento positivo per la Fondazione con un aumento del 4 per cento degli incassi e del 2,2 per cento dei biglietti venduti», ha spiegato il Presidente Hartsarich. 
Un’istituzione in attivo dunque, che entro l’anno prossimo dopo il restauro e la riapertura del Centro del Tessuto di Palazzo Mocenigo e il riallestimento di Cà Pesaro l’anno prossimo vedrà anche la riapertura del Museo del Vetro di Murano, insieme alla risistemazione complessiva di tutto il museo Correr.
Insomma, stavolta forse il passo è azzeccato. Meglio una certezza in più per la città della laguna scossa dalla nuova tangentopoli. Almeno la cultura potrà essere, per quanto possibile, un po’ al riparo dall’incertezza. 

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