30 luglio 2014

Reading Room

 
Una nuova biografia getta luce su Nadar, fotografo e bohémien. Che è riuscito a dare volto a celebri personaggi e a realizzare i suoi molteplici interessi

di Eleonora Scoccia

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«Un paradosso vitale dalle mille sfumature». Non c’è definizione migliore per Gaspard – Félix Tournachon (Parigi, 1820 – 1910), noto come Nadar, uno dei più illustri fotografi della storia. Autore di ritratti di celebrità quali Charles Baudelaire col fiocco nero o Eugène Delacroix al colmo della superbia, Nadar è stata figura di spicco della belle époque. Caratterizzato da una personalità dinamica e una vitalità inesauribile, testimoniate dai numerosi interessi: dalla medicina al giornalismo, dalla scrittura alle caricature alla navigazione aerea, passando a sprazzi per la politica. Innumerevoli attività apparentemente scollegate ma sottese da un’unica, smodata ambizione: il riconoscimento, la volontà di emergere dall’anonimato e consacrarsi alla gloria. La posterità ha poi finito per legarne l’immagine limitatamente al ramo della fotografia, ma decisivo è stato l’apporto di Nadar a tutti i settori da lui toccati. 
Nato da genitori lionesi trapiantati a Parigi, fu uno dei maggiori protagonisti della Bohème parigina del XIX secolo di cui l’emarginazione, derivata dall’ostilità nei confronti della società contemporanea, costituì la fonte ispiratrice. Scelse per emergere il campo della nascente petite presse, la stampa popolare, mezzo di espressione irriverente a cui contribuì attraverso feuilleton, racconti, notizie di cronaca ma anche articoli di letteratura e arte. Scarse sono state finora le opere a lui dedicate, non abbastanza da fornire una visione completa del personaggio: questo volume fornisce per la prima volta un quadro esaustivo e dettagliato della vita e dell’evoluzione professionale e umana di Nadar. Il Nadar giornalista, a partire dalla coniazione del fortunato pseudonimo, il Nadar soldato impegnato attivamente nella rivoluzione del 1848, fino al riavvicinamento alla scena mediatica attraverso caricature e collaborazioni stabili con le riviste satiriche più in voga del momento. 
Per lui ciò che conta è cogliere l’essenza del soggetto, captarne l’identità, comunicare con esso. La caricatura, «specchio che ingigantisce i tratti e rende più percepibili le forme» e che mette a nudo i tratti del personaggio, farà da ponte alla neonata fotografia che lo porterà all’apertura del celebre atelier di Boulevard des Capucines dove nel 1874 ospiterà la prima mostra impressionista. L’esplorazione e la conoscenza del mondo che lo circonda lo porterà a fotografare il mondo dall’alto attraverso il Géant, oppure i cunicoli della Parigi sotterranea. Con una scrittura accurata e dettagliata, Stéphanie de Saint Marc conduce il lettore attraverso le contraddizioni di un uomo multiforme e ingegnoso, rendendo giustizia alla genialità e alla poliedricità di un personaggio riuscito abilmente a incarnare l’essenza della modernità.
Eleonora Scoccia
Titolo: Nadar. Un bohémien introverso
Autore: Stéphanie de Saint Marc
Editore: Johan & Levi Editore
Pagine: 300
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 30 euro 

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