25 luglio 2014

Il Museo di Re Giorgio (Armani). Si concretizza un nuovo tassello dell’offerta culturale milanese, nella zona dell’Ex Ansaldo, a un passo da Chipperfield

 

di

Giorgio Armani
Il progetto è stato approvato dalla Giunta e in via Bergognone, negli spazi dell’Ex Ansaldo dove troverà spazio anche il Museo delle Culture di David Chipperfield che aprirà il prossimo ottobre, sorgerà anche il museo-collezione di Giorgio Armani, lo stilista più milanese di sempre. 
Anche se in collaborazione con la municipalità di Milano, il centro di Armani sarà finanziato interamente con risorse private, e al suo interno esporrà i disegni dello stilista, le sue creazioni, oggetti di design e opere d’arte appartenenti alla sua collezione, e raccolte in oltre 40 anni di carriera. 
«Milano avrà un nuovo spazio espositivo grazie alla collaborazione tra pubblico e privato nell’ottica di una città sempre più europea e internazionale, nato dalla riqualificazione di un immobile industriale dismesso, in un quartiere decentrato oggetto di importanti trasformazioni urbanistiche», ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. 
«Milano è la città dove ho scelto di vivere e di lavorare, e che è stata per me una dura, leale maestra. Mi ha insegnato che niente si ottiene a caso, ma che si possono raggiungere i più difficili traguardi con l’impegno quotidiano, che la riservatezza è una virtù che non esclude colore e senso dell’accoglienza, che quello che oggi si pensa qui, domani lo penserà il paese. Ho sempre pensato che il mio lavoro in altre città sarebbe stato diverso e che difficilmente il mio stile sarebbe stato così fortemente italiano e nello stesso tempo internazionale. Per questo ho deciso di mettere a disposizione della mia città il frutto del mio lavoro, fatto non soltanto di abiti, ma anche di senso della materia ed esperienza, per costruire futuro», ha dichiarato Armani in tandem con l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, che ha ricordato come «In pochi metri si condenserà una proposta culturale eterogenea sia per i temi – moda, design, arte e cultura dei Paesi del mondo, eventi musicali e di intrattenimento – sia per i pubblici che attirerà – professionisti della moda e del design, turisti, studiosi d’arte, giovani, operatori dello spettacolo». Resta da attendere la data d’inizio dei lavori, almeno. E provare a immaginare una nuova zona Tortona, un po’ meno abbandonata anche durante i periodi che non contano Saloni o iniziative varie che fanno capo al Superstudio. 

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