31 luglio 2014

Il marmo di Carrara è di Bin Laden. Siglato un accordo per 45 milioni di euro: le cave Apuane in cessione ad un gruppo di proprietà della famiglia araba

 

di

Massimo Siragusa, Lo spazio del marmo. Viaggio nei luoghi di Michelangelo, Carrara 2014 courtesy Massimo Siragusa
Qualcuno ha fatto dell’ironia spicciola: “Almeno tutto quell’esplosivo servirà a qualcosa”. L’argomento è caldo, perché un altro pezzo del Made in Italy oggi se ne va verso, e grazie, a capitali esteri, e che capitali! Parliamo della Famiglia Bin Laden, che si accaparra una serie di cave di marmo di Carrara. 
La holding incriminata, che ha già fatto venire i capelli bianchi a carrarini e non solo, si chiama Saudi Binladen Group, e si occupa di petrolio, energia e costruzioni ed è il terzo gruppo al mondo nel settore delle costruzioni, con un capitale di 38 miliardi di dollari.
E quanto fatturano la cave del carrarese, invece, tutte insieme? Qualcosa come 200 milioni di euro l’anno, ricorda il quotidiano La Nazione. Quindi, ovviamente, è chiaro che con un ammontare del genere il gruppo Bin Laden possa “divorarsi” una realtà produttiva già parecchio in crisi, con la quale ha già avuto rapporti, l’anno scorso per una serie di commissioni che sono state pari a 40 milioni di euro. 
La Binladen Group ha assicurato che aumenterà la lavorazione in loco per investire in un grande polo tecnologico, e la speranza in città che i 45 milioni investiti sulle cave di proprietà di Marmi Carrara (la metà di un terzo dei bacini di marmo bianco, riporta ancora La Nazione) e della Società Erton, che da ieri ha trasferito le quote alla “Cpc Marble & Granite Ltd”, gruppo con sede a Cipro di proprietà della famosa famiglia araba legata a Osama, possano davvero risollevare un interno comparto produttivo. 
Che di nuovo viene delegato all’estero, altra faccia della medaglia dell’Italia in svendita. Con buona pace di studi d’arte, laboratori, artigiani e forse anche di quella tanto paventata tutela di paesaggio. Non è assolutamente da escludere, infatti, che i nuovi proprietari decidano di aprire nuove zone di estrazione, modificando definitivamente e per sempre l’ambiente delle già scavate Alpi Apuane. 
E che gli si potrà dire, visto che la zona è sempre più proprietà privata? 

3 Commenti

  1. Continuiamo a regalare pezzi di Italia…
    Si perché 45 milioni di euro sono un regalo
    Inoltre si faranno beffa delle nostre leggi e porteranno via una quantità enorme del nostro prezioso “oro bianco” invidiato e desiderato da tutto il mondo.
    Ma se qualcuno vuole a tutti costi comprare, non ci dice nulla?
    Una attività che, a questo punto, altri renderanno redditizia.
    E un italiano non riesce a farcela… suona strano anche a voi?

  2. Si, suona strano che altri possano rendere redditizio quello che a noi non riesce.. Possibile che siamo così coglioni? No,non è possibile; anche perché, volendo, sappiamo fare cose egregie. Compresa la difesa dei nostri beni comuni, marmo incluso,

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