25 agosto 2014

Voglio i Bronzi! No, l’Arcimboldo! No, la Venere! Non c’è pace per Vittorio Sgarbi “ambasciatore delle arti” per Expo 2015, che non riesce a strappare tesori per Milano

 

di

particolare de -Nascita di Venere- di Sandro Botticelli
«Dovremmo fare un giaciglio morbido morbido per i Bronzi, e portarli in treno fino a Milano», e ancora «I Bronzi sono la metafora di Andreotti: mafioso fino al 1981 e poi sempre assolto. Anche loro da prestabili sono diventati intrasportabili». Lo scrive Vittorio Sgarbi dalle colonne del Corriere della Sera, annunciando l’ennesimo “colpaccio” per la Milano dell’Expo: portare in Città la Venere del Botticelli, bollando il quadro cremonese di Arcimboldo negato dal sindaco della cittadina lombarda un “quadretto di cui non frega nulla a nessuno”. La storia della volpe e l’uva?
C’è però l’altra spalla della Lega, l’Assessore alla Cultura della Regione Cristina Cappellini, che non si rassegna: «Interpellerò direttamente il sindaco perché credo che Cremona non possa perdere un’occasione straordinaria come quella che stiamo offrendo e lo dico prima di tutto da cremonese che ama il suo territorio». 
Insomma, a Milano sembra che tutto si voglia portare in mostra tranne che la Milano stessa: certo, non è così, ma è quel che appare. Progetti d’architettura faraonici, design, fashion e tutto il resto ma di arte e musei milanesi, o meglio della loro valorizzazione, non è che se ne stia parlando molto, se non tra le righe.
Sembra, ancora una volta, che sia necessario portare in città un centravanti di sfondamento, per richiamare più attenzione. Su questo punto anche il Ministro Franceschini nelle scorse ore si è pronunciato dicendo che l’Expo non è di Milano ma di tutta Italia, che è necessaria la «permanenza dei turisti il più a lungo possibile anche nelle altre zone del Paese. Per cui basta con questo dibattito quotidiano sui capolavori che dovrebbero essere portati in città». 
Su questo pare d’accordo anche Sgarbi, che però non molla il colpo e – appunto – sfodera il terzo asso nella manica: portare a Milano la Nascita di Venere del Botticelli: proposta bocciata da Firenze, o almeno “rimandata a settembre”. «La valutazione sull’opportunità di spostare la Nascita di Venere di Sandro Botticelli dalla Galleria degli Uffizi spetta al Ministro». Parola della soprintendente del Polo museale fiorentino Cristina Acidini. L’opera, anche in questo caso come i Bronzi, si spostò solo un paio di volte a Londra e Parigi negli anni ’30, sotto il regime. E l’imperativo di mostrare la grandezza dell’Italia, anche sotto il profilo dell’arte. 
Sembra che questa prova di mascolinità sia rimasta in certe stanze, a Milano. Come forse anche un po’ di strafottenza, chiamiamola così, di regime. 

1 commento

  1. Credo che i Bronzi di Riace potrebbero andare a Milano solo con la TAV che arriva fino a Salerno e solo…quando la faranno fino a Reggio Calabria. credo sia l’unico modo per rendere giustizia al Mezzogiorno che ha pagato la TAV da Salerno a Roma e ritengo abbia diritto ad averla fino a Palermo. I bronzi posso rappresentare il simbolo dello slogan SI TAV da SA a PA. Altrimenti NIET e ancora NIET!!!

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