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Spuntano come funghi e in questo caso i progetti di Renzo Piano, perché è del grande architetto genovese che parliamo, non sono tanto prodotti ex novo ma hanno la caratteristica delle cerniere: devono unire storia e contemporaneo, edifici e aree cittadine. È il caso del Valletta City Gate il progetto maltese che dal 2008 sta impegnando lo Studio Renzo Piano Building Workshop, e che aveva come finalità quella di ripensare l’accesso al centro storico della capitale dell’isola unendo il Parlamento, recuperando le rovine dell’Opera House e fungendo appunto da porta per entrare nella città de La Valletta, patrimonio Unesco. I ponteggi qui si sono levati, mentre dall’altra parte dell’Atlantico sono agli sgoccioli i lavori per il nuovo Harvard Art Museum, che riaprirà nuovamente i battenti il 16 novembre.
Il “passages” di Renzo Piano permetterà di passare tra il Fogg Art Museum, il Busch-Reisinger Museum, e l’Arthur M. Sackler Museum e le tre strutture avranno lo stesso tetto. Anche in questo caso il progetto va avanti da parecchi anni, anche se Piano ne aveva recentemente parlato a New York, spiegandolo così: «Mostrare, preservare, insegnare. Questo progetto è una lunga storia, nata con l’allora rettore di Harvard, Neil Rudenstine, 15 anni fa. L’istruzione è sempre stata un mio pallino, anche perché trattasi di un museo universitario, dove l’attività di conservazione è enormemente importante». Certamente l’archistar di Genova, in effetti, anche per i giovani ultimamente aveva fatto molto, compreso affidare le commissioni per il recupero delle scuole di Cavezzo, paese modenese terremotato, ai suoi migliori allievi. Ma non è finita, perché pare che prossimamente l’architetto tornerà nella sua Genova, a progettare un Polo della nautica che sarà il più grande in Europa. Qui, però, nonostante l’entusiasmo, la parola ora spetta al comune, mentre per il 2020 è previsto l’opening del Jurassica Museum a Portland, in Inghilterra. Un tetto di vetro e acciaio sospeso su una cava di 130 metri che conta di accogliere 800mila visitatori ogni anno, con una spesa totale che si aggira sui 60 milioni di sterline.