02 settembre 2014

Fino al 6.IX.2014 Elena Bellantoni, Dunque siamo, in Tempo Imperfetto, Museo Archeologico Provinciale, Salerno

 
Arriva al terzo artista il ciclo salernitano Tempo Imperfetto. In mostra un lavoro al limite tra arte e ricerca antropologica. In cui anche l’artista è da considerarsi l’altro da indagare -

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Con la mostra “Dunque siamo” di Elena Bellantoni, giunge alla terza tappa la rassegna Tempo Imperfetto al Museo Archeologico Provinciale di Salerno, promossa dalla Fondazione Filiberto Menna e curata da Antonello Tolve e Stefania Zuliani.
Il lavoro dell’artista indaga gli spazi dell’arte ma soprattutto i suoi confini: il limite fisico ed ideale tra l’interno e l’esterno del Museo, il margine tra gli abissi e la superficie della cultura e del territorio salernitano, il labile perimetro che delimita l’arte e la ricerca socio-antropologica.
La frontiera del Museo è segnata dal neon che apre la mostra e ci rivela da subito la sua natura plurale: “Mi rivolto, dunque siamo” è la frase presa in prestito dagli scritti di Albert Camus (L’homme révolté, 1951) in cui si fa corpo la necessità di una ribellione, la rivolta all’insensato che esige la solidarietà coi propri simili. Così il cartesiano Cogito ergo sum, si moltiplica e fa appello ad una consapevolezza collettiva che mira ad oltrepassare l’individualismo assoluto della società contemporanea.
L’opera di Bellantoni è la membrana attraverso cui l’arte valica i confini del museo, si rivolge alla città e la trasporta nell’edificio, uno scambio osmotico che riduce la distanza tra arte e vita. Così, in limine, Bellantoni analizza Salerno e prova ad estrapolarne l’essenza attraverso un procedimento alchemico che da origine all’installazione “La città sale”: l’esperimento di ricavare il sale, elemento simbolo del capoluogo, dalla depurazione dell’acqua marina è un’azione performativa che l’artista realizza sul litorale salernitano e che riporta all’interno del museo attraverso  immagini proiettate su un cumulo di sale grosso. Un lavoro al contempo  dentro e fuori la pratica artistica che riflette sul concetto di trasformazione e sull’impossibilità di rendere visibile la natura mutante dell’arte stessa.
Le opere site specific di Elena Belantoni sono il prodotto di un lavoro di scavo nell’anima della città, il tentativo di afferrare e far riemergere il passato dei luoghi che ne compongono la storia. È il caso della zona di Fratte e della sua intensa stratigrafia, da acropoli etrusca a quartiere operaio, oggi il sito archeologico, di cui il museo conserva numerosi reperti, è un silenzioso giardino dove l’artista mette in scena I giocatori, una performance che vede l’eccezionale partecipazione di Angelo Trimarco, in cui l’artista e il critico “si sfidano” a tavolino in un gioco di corrispondenze, la rappresentazione di due esperienze solitarie che vivono di un percorso condiviso.
La dualità, il rapporto tra il sé e l’altro da sé è un elemento cardine della ricerca di Elena Bellantoni che si concretizza in Il solitario solidale, un installazione interattiva in cui il pubblico è invitato ad inserirsi tra due specchi frontali “a misura d’artista”, l’unico modo per leggere le due parole chiave scritte al contrario su ogni specchio. Un modo per relazionarsi e perdersi nel suo lavoro valicando il confine tra sé e l’altro, una riflessione sulla molteplicità dell’essere e sulla bisogno di guardare oltre.
Un site project  quello di Bellantoni decisamente mixed media, in cui l’uso “impuro” dei mezzi espressivi permette la creazione di opere “aperte” dove la luce diventa scrittura, il disegno grafia e le immagini multiscatto diventano video. Dunque siamo è in sintesi un progetto di trascrizione, traduzione e quindi di trasformazione.
Il progetto Tempo imperfetto si avvale del patrocinio del DISPAC – Dipartimento di Scienze del
Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Sponsor
tecnici: Associazione ArteXa e Fonderie culturali.
Ilaria Tamburro
Mostra visitata il 16 luglio 

Dal 16 luglio al 6 settembre 2014
Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno
Museo Archeologico Provinciale di Salerno 
Via San Benedetto 28
84122 Salerno
Orari: Mar – Dom: 9.00 – 19.30
Info: T +39 089 231135

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