14 settembre 2014

Monumenti ecosostenibili della prossima modernità: Sir Norman Foster sarà l’autore del nuovo aeroporto di Mexico City, pronto nel 2018

 

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Mexico city airport, courtesy Foster and Partners
Sarà l’aeroporto più sostenibile del mondo, e non avrà praticamente bisogno di nessun sistema di climatizzazione o riscaldamento. Una sfida non da poco per Sir Norman Foster che insieme a FR-EE si è aggiudicato il progetto del nuovo aeroporto di Città del Messico.  L’hub, i cui lavori dovrebbero iniziare nel gennaio del prossimo anno, sarà completato nel 2018 e avrà una superficie complessiva di 555mila metri quadrati, e sarà uno degli scali più grandi del mondo. 
Un grande giardino circolare accoglierà i passeggeri in arrivo sotto una cupola di vetro e acciaio che ricorderà una forma fluente di volo. La griglia occuperà tutta la copertura del terminal e Foster ha dichiarato che «Questo tipo di design fornisce lo spazio più flessibile possibile per accogliere il cambiamento della folla al suo interno e aumentare la capacità. Città del Messico vuole davvero investire nel suo aeroporto nazionale, comprendendo l’importanza sociale ed economica di una simile struttura, pianificando il futuro. Non ci sarà nulla di simile nel mondo».
Il terminal inoltre sarà unico, compatto, avrà brevi distanze da percorrere a piedi e poche variazioni di livello: dimenticatevi insomma i grandi hub più famosi, dal JFK a Charles De Gaulle fino a Francoforte o Heatrow. Sarà facile da navigare, e i passeggeri non dovranno utilizzare treni interni o tunnel sotterranei: «è una celebrazione di spazio e luce, e il suo sviluppo sarà il catalizzatore per la rigenerazione della zona circostante».  L’ispirazione? L’architettura messicana e il simbolismo. E messicana sarà anche la manodopera, messa a disposizione da ingegneri e imprenditori locali. Benvenuti nel nuovo mondo, insomma, anche se è ancora presto per dirlo.

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