15 settembre 2014

Tra “Alberi della vita” e rinunce ai Bronzi, ecco l’Expo della grande provincia italiana completamente in ritardo. Che dovrà attirare venti milioni di visitatori

 

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Padiglione Italia, rendering de L'Albero della vita di Marco Balich, struttura interattiva di 35 metri d'altezza
Vittorio Sgarbi, da impegnato e accanito soldato nella lotta per portare i Bronzi di Riace a Milano, rinuncia alla complicata impresa, ora al vaglio dei tecnici nominati da Franceschini. Il critico rimarca, però, che si è fatto un buon servizio per Milano, per l’Expo e per la Calabria: «Per la prima volta non si è parlato di ‘ndrangheta». Eh si, tra le mille chiacchiere da bar che la vicenda ha scatenato la malavita organizzata è stata decisamente tagliata fuori dai discorsi, ma sicuramente non da Milano. Ma questo è un altro paio di maniche. Quello che invece probabilmente vedremo a Milano, grazie alla manodopera delle imprese bresciane che al Padiglione Italia si costituiranno come “Orgoglio Brescia”, è L’albero della vita di Marco Balich, che costerà 3 milioni e mezzo di euro e che, con l’aiuto del Politecnico, sarà provvisto di giochi di luce e colore. Anche qui, però, c’è un’altra voce di spesa: 3,5 milioni di euro: 2 garantiti da uno sponsor privato (Pirelli), mentre la parte restante dovrà essere pagata da Expo. 
Sgarbi, e una volta si può essere pienamente d’accordo con lui, ha definito la struttura “simbolo” del Belpaese, nel Padiglione il cui commissario è l’imprenditrice Diana Bracco, «una merda luminosa che costerà 8 milioni di euro, una carnevalata buona per Las Vegas, simbolo di un’Italia che non esiste, estranea alla bellezza e alla civiltà artistica che faticosamente abbiamo inteso far riemergere a Milano. Per cui è inutile scomodare i bronzi di Riace». 
Anche sull’Albero della vita (struttura interattiva che forse sarà ridimensionata rispetto ai 35 metri iniziali di progetto) però le smentite, le polemiche e i battibecchi si rincorrono da mesi, e in mezzo c’è anche una supervisione da parte dell’Associazione Nazionale Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone che ha notato, quanto nonostante questa “scultura fondamentale per il Padiglione Italia”, come l’ha definita Diana Bracco, risulti vicina al concept della sua progettazione, ci sono alcune cose che non tornano, come i due milioni di euro andati alla società di Balich, che ha creato pochi giorni prima della vittoria del bando la sua Bws, che a sua volta ha dovuto retribuire consulenti e società affiancate. Intanto il Commissario Unico di Expo, Giuseppe Sala, ha dichiarato a Radio 24: «Garantisco che ci saranno 20 milioni di visitatori, tra cui 1,5 milioni di popolazione con passaporto cinese anche se se siamo in dubbio sulla partecipazione Ucraina. Avrei voluto una maggiore cattiveria nell’affrontare la questione turistica e siamo ancora indietro. Dobbiamo pensare ad Expo per far portare nell’Italia “minore” che piace tanto agli stranieri, e in questo non siamo pronti». Mica male come dichiarazione, evidentemente qualcosa davvero non torna. Aggiornamenti in corso, e auguri davvero! 

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