19 settembre 2014

Ma l’Arte fa bene allo Stato? Un convegno domani a Roma fa un focus sulla questione. Con tutte le domande del caso

 

di

Alfredo Pirri, PASSI, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, 2011. Cristallo stratificato e argentato, rottura termica e statuaria della collezione del museo. Misura: Ambiente. Proprietà: Collezione Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma. Foto di Antonio Idini, Courtesy l'artista e Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma

Tra i relatori vi sono artisti, critici d’arte, storici, musicisti, filosofi a partire da Hou Hanru, Francesco Antonioni, Luca Bertolo, Jota Castro, Andrea Cortellessa, Nicola Di Battista, Raffaele Gavarro, Hansmichael Hohenegger,  Jannis Kounellis, Maria Vittoria Marini Clarelli, Pietro Montani, Roberto Nicolai, Aldo Patruno, Alfredo Pirri, Marco Raparelli, Giuseppe Pietroniro, Alexis Sornin e Stefano Velotti. Tutti insieme, dalle 10.30 al tardo pomeriggio alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, per indagare i rapporti tra arte e stato italiano. 
A cura di Velotti, Pirri e Gavarro, in collaborazione con la Gnam e con la Consulta per l’Arte Contemporanea Roma, si cercherà di fare chiarezza sui rapporti tra Arte e Stato e sul perché la politica di governo si ricorda della cultura solo di rado, lasciandola in fondo all’agenda di lavoro, perennemente bypassata da questioni “serie”.
Centro del dibattito due refrain che da tempo ci accompagnano, su due poli opposti: la celebre affermazione dell’ex Ministro Tremonti: “con la cultura non si mangia”, e il suo contrario ribadito a gran voce da ogni uomo politico in cerca di voti da un determinato settore: “la cultura è il petrolio italiano”. Ma qual è il vero rapporto tra cultura e governo? Come è possibile sgomberare il campo dai luoghi comuni più triti e degradanti? Come si possono affrontare questioni concrete, come la situazione del nostro patrimonio, dei musei, degli edifici pubblici e della città? L’incontro, ovviamente è pubblico. E su Exibart ospiteremo dei contributi speciali. Aggiornamenti in corso. 

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